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PUBBLICITA' INGANNEVOLE/TELECOM: L'ENNESIMA RIDICOLA MULTA NON COPRE NEPPURE LE SPESE DELLE AUTORITA'
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Comunicato 
26 giugno 2007 0:00
 

Firenze, 26 giugno 2007. E' arrivata una nuova condanna dell'Antitrust a Telecom Italia per pubblicita' ingannevole. Questa volta la sanzione e' di 73.100 euro comminata per la promozione della tariffa per telefonia fissa residenziale denominata "TELECONOMY ZERO ZERO".

Una "pena" irrisoria pari allo 0,0024% dell'utile 2006 di Telecom Italia (Nota 1). Una sanzione che forse non copre neppure la remunerazione/gettoni di presenza di tutti i soggetti che hanno preso parte a vario titolo alla decisione: il relatore dottor Antonio Pilati; il vice segretario generale dell'Antitrust, Alberto Nahmijas, il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala'. A questi bisogna aggiungere i soggetti che hanno curato il parere che deve esprimere l'Agcom in caso di spot televisivi.

Rifacendo i conti:
- lo spot ingannevole di Telecom Italia danneggia un certo numero di consumatori che hanno sottoscritto la tariffa pubblicizzata;
- i concorrenti di Telecom Italia, perdono clienti e subiscono un danno (in questo caso a vantaggio dell'operatore dominante che mantiene l'80% del mercato della telefonia fissa);
- lo Stato spende migliaia di euro (gli stipendi e i gettoni di presenza delle Authority sono pagati con le tasse dei cittadini) per accertare la sussistenza dell'ingannevolezza del messaggio pubblicitario;
- Telecom Italia, da una parte incamera un bel malloppo di nuovi contratti, ingannando i consumatori, dall'altro e' "punita" con una cifra ridicola (il codice del consumo fissa un tetto massimo di 100 mila euro alle sanzioni).

Telecom Italia puo' continuare a inventarsi spot ingannevoli, tanto alla fine ci guadagna. A pagarne le conseguenze sono i concorrenti e le tasche degli italiani nella doppia veste di consumatori di servizi telefonici e di contribuenti.

Una politica attenta alle esigenze dei consumatori avrebbe gia' rimediato alzando da 100 mila a 10 milioni di euro la sanzione massima comminabile.
Se cosi' fosse -ci mettiamo la mano sul fuoco- slogan come "per sempre" o "tutto gratis" scomparirebbero dal lessico dei pubblicitari.

Domenico Murrone, consigliere Aduc
Notiziario UltimoMiglio.news

Nota1.
Si veda il comunicato del 18 giugno 2007
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