Come associazione, abbiamo spesso a che fare con uffici pubblici inefficienti e impiegati pubblici che ignorano i diritti del cittadino, certi che non subiranno alcuna conseguenza per il loro comportamento.
Prendiamo ad esempio il Corecom Lazio, dove si svolgono le conciliazioni e le definizioni delle controversie tra utenti e compagnie telefoniche.
Il caso: istanza di conciliazione depositata nel 2019, ad oggi nessuna udienza è stata fissata.
Il termine previsto dalla normativa sarebbe di 30 giorni. Ovviamente nessun cittadino sano di mente si illude che un termine così “nordeuropeo” possa minimamente essere rispettato da una pubblica amministrazione italiana. Ma due anni per fissare una conciliazione di 15 minuti rischia di mettere in pericolo il primato che la giustizia civile ha sempre goduto in termini di efficienza...
Per questo abbiamo scritto al Corecom Lazio, facendo presente che l'istanza giace ignorata da quasi due anni. In casi analoghi, altri Corecom hanno subito rimediato, chiedendo scusa.
Ma non certo il Corecom Lazio, che risponde: non sappiamo che dirle, le udienze le decide il sistema informatico.
La rivoluzione digitale incontra la PA italiana: da qui in avanti, la colpa sarà del sistema informatico.
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Questa la risposta del Corecom Lazio:
“non è possibile stabilire una tempistica di attesa per lo svolgimento della stessa udienza, essendo questa effettuata automaticamente dalla piattaforma ConciliaWeb in base all'ordine cronologico di ingresso delle relative istanze, all'Operatore di telecomunicazione nei confronti del quale si è avviato il ricorso e dalla disponibilità dei calendari sulla piattaforma stessa.”