Scandalo: IL partito di opposizione è stato escluso dalle nomine nel cda e, giustamente, Fratelli d’Italia lo sta facendo pesantemente rilevare, visto che la Rai deve necessariamente essere gestita da tutti i partiti che sono in Parlamento, altrimenti non sarebbe più tale. La radio-tv di Stato non è un’azienda che è stata scelta per gestire l’informazione e l’intrattenimento per le proprie capacità, ma è lo specchio della politica dei partiti, che hanno quindi diritto a gestirla (spartirla).
E anche se i cittadini con un referendum, e una legge successiva (Gasparri) (1), hanno sancito che deve essere privatizzata, e quindi entrare in qualche modo in una logica premiale per continuare a svolgere il servizio pubblico… non se ne parla: si violano le leggi… punto e basta.
In questo contesto si è inserito il capo del governo Mario Draghi che ha imposto un nuovo presidente e un nuovo amministratore, entrambi al di sopra delle parti… ma tutti annuiscono, si guardano con gli occhi bassi, fanno gesti di intesa per confermarsi che…
“sì, va be’, a Draghi non si può dire NO, ma niente cambia”.
E aggiungiamo noi: anzi
peggiora, perché le presunte mire imparziali del nuovo duo al vertice non potranno che peggiorare l’ingovernabilità dell’ente di Stato…
fatti loro? Mica tanto, visto che
i soldi sono nostri (1,8 miliardi all’anno), quelli dell’imposta sul possesso di un tv che, per farcela pagare, la sottraggono in automatico dalla bolletta della luce e ce la indorano chiamandola canone.
La esclusione del partito di Gioia Meloni dalla gestione dell’informazione di regime è quindi una contraddizione. Ma siamo sereni perché Matteo Salvini, leader dell’altro partito di destra (ma di governo), fa sapere che alla fine una soluzione si troverà. E tutto tornerà come prima?
Crediamo abbia ragione Salvini.
A.D.2021. Italia, Paese fondatore della Unione Europea, Paese del G7, con una informazione pubblica da regimi tipo Russia, Cina, etc.
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https://tlc.aduc.it/rai/comunicato/dove+va+rai+perche+non+si+applicano+leggi_32865.php
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