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LA RETE TELECOM ITALIA E' MEGLIO CHE TORNI ALLO STATO. IL MODELLO INGLESE, IMPORTATO IN ITALIA, E' RISCHIOSO
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Comunicato 
7 aprile 2007 0:00
 

Firenze, 7 aprile 2007. A noi, che il proprietario di Telecom Italia sia italiano o straniero non ci interessa, perche' vorremmo solo quel rispetto e quella lealta' di rapporti economici e commerciali a cui le proprieta' di questo gestore non ci hanno abituati. Non solo, ma vorremmo che con un colpo di spugna fosse cancellato il gigantesco conflitto di interessi (e il conseguente abuso di posizione dominante) che ha Telecom Italia nel suo essere gestore di tutta la rete fissa e, nel contempo, vendere l'accesso alla stessa ai propri concorrenti. Il patrimonio della rete messo in piedi dall'azienda statale Sip dovrebbe essere a disposizione di chiunque, paritariamente.

La separazione societaria di questo settore da Telecom Italia, come nel modello inglese, e' molto rischiosa. Presupporrebbe un'autorevolezza da parte delle Authority competenti che le stesse non hanno finora dimostrato. Ne e' esempio il continuo rivendicare nuovi poteri per poter fare cio' che le leggi istitutive concedono loro. Non sono le leggi a mancare, ma l'autorevolezza, appunto.

Il mantenimento della rete nella pancia di Telecom e' una perpetua mina vagante nel sistema italiano, perche' finirebbe per giustificare tutti gli aiuti possibili e immaginabili, direttamente o indirettamente, dallo Stato.

Da sostenitori della libera concorrenza e delle regole che essa presuppone, affinche' possa produrre benefici sui consumatori, auspichiamo una soluzione piu' radicale: lo Stato acquisisca la rete, compensando i futuri proprietari di Telecom Italia, affidandone la gestione ad un consorzio paritario di tutti gli operatori di telefonia fissa. Ovviamente non abbiamo la ricetta precisa, ma crediamo che sarebbe un ottimo punto di partenza cominciare a ragionare sul fatto che la rete fissa non deve comunque essere in mano ad un gestore tra altri concorrenti in posizione di svantaggio.
Questa e' la Telecom che vorremmo, e forse in questo modo non dovremmo piu' pagare bollette con consumi mai fatti a numeri mai chiamati, forse avremo venditori di prodotti Telecom che non cercherebbero di rifilare il bidone alla minima distrazione del pollo di turno, forse avremmo servizi di assistenza all'altezza delle richieste dell'utenza e meno arroganti, forse avremmo un mercato che, aprendosi e attirando nuovi operatori, proporra' tariffe piu' basse e qualita' migliore per cercare di attirare meglio i consumatori.

Domenico Murrone, consigliere Aduc
"UltimoMiglio.news - Liberalizzare Internet e Telefonia"
 
 
 
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