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SERVIZI TLC NON RICHIESTI: NUOVE REGOLE DELL'AGCOM. CAMPAGNA D'INFORMAZIONE PER EVITARE UN NUOVO FALLIMENTO. SISTEMARE IL PREGRESSO
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Comunicato 
25 novembre 2006 0:00
 

Firenze, 25 novembre 2006. A distanza di quattro anni l'Agcom ci riprova. E' stato emesso un nuovo provvedimento ufficiale per tentare di arginare le truffaldine attivazioni di servizi tlc tramite i call center dei gestori telefonici (da Telecom Italia a Sky, da Tele2 a Fastweb, da 3 a Wind e a tutti gli altri operatori "minori").
Lo stillicidio di piccole e grandi vessazioni e costi per la clientela e' un fenomeno che va avanti da anni e che tanti danni ha prodotto agli utenti. Il nuovo regolamento dei contratti a distanza per servizi di telecomunicazione (telefonia, accesso a internet, ecc.) da' maggiori garanzia ai potenziali clienti di servizi di telecomunicazione (telefonia, accesso a internet, ecc.).
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Le novita' piu' rilevanti sono:
- il nuovo servizio non potra' essere attivato se prima il potenziale cliente non avra' ricevuto conferma scritta delle condizioni contrattuali;
- in caso di abusi, il gestore dovra' ripristinare a sue spese la situazione preesistente;
- non potra' mai essere sospeso il servizio a fronte di un ritardato o mancato pagamento;
- le multe per i gestori possono arrivare a 2,5 milioni di euro.

Provvedimenti che vanno nella giusta direzione, ma .
Visto l'esempio che gli operatori telefonici hanno dato negli anni e' possibile che trovino il modo di rendere vane le nuove regole. D'altronde l'Agcom aveva tentato di risolvere la pandemia delle attivazioni non richieste o non conformi gia' quattro anni fa: un comunicato stampa del 3 ottobre 2002 era titolato Servizi non richiesti: disponibile sul sito dell'Autorità il modello per le denunce. E poi L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in seguito all'avvio di una specifica attività di vigilanza.
Le denunce sono arrivate, ma il problema si e' incancrenito.

Per evitare il ripetersi di un nuovo buco nell'acqua suggeriamo all'Agcom di puntare sui consumatori e dar loro la possibilita' di autotutelarsi.
Utili allo scopo sarebbero periodiche campagne informative su radio, tv, internet e giornali; campagne che raggiungano tutti i soggetti coinvolti, anche quelli abitualmente meno informati (gli anziani, per esempio) e per questo piu' colpiti da queste attivazioni truffaldine. Campagne in cui sia chiaro che il diritto di recesso non vale per i contratti con partita Iva, che lo stesso recesso va esercitato esclusivamente tramite raccomandata a/r, comunicando l'indirizzo fisico e Internet dell'Agcom, ecc.

Infine, chiediamo all'Autorita' di chiarire cosa implica il nuovo regolamento rispetto ai contenziosi gia' in essere, che sono migliaia.

Domenico Murrone, consigliere Aduc
 
 
 
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