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TELECOM. LA PAURA DELLO STRANIERO E L'ITALIANITA'. AI CONSUMATORI GIOVEREBBE SOLO CHI COMPRA PER FARE BUSINESS IN UN LIBERO MERCATO
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Comunicato 
2 aprile 2007 0:00
 

Firenze, 2 Aprile 2007. Nella scorsa estate si era parlato di un'alleanza strategica tra il magnate australiano Rupert Murdoch (Sky Italia) con Telecom Italia. Contro si levarono proteste da destra e da sinistra: Sky e' gia' monopolista nella tv digitale; la rete deve rimanere italiana. Gli uomini legati all'ex premier Berlusconi difendevano indirettamente Mediaset dall'arrivo di Murdoch in La7, l'ex braccio destro di Prodi, Rovati, aveva pronto un piano per scorporare la rete da Telecom Italia per "pubblicizzarla". Seguirono le dimissioni di Tronchetti Provera dalla presidenza di Telecom Italia, per far posto a un uomo "amico" di Prodi, Guido Rossi.
Da allora la societa' ha vivacchiato. I contrasti tra Rossi e Tronchetti Provera esplosero. Rossi aveva in mente un piano di scorporo della rete, Tronchetti Provera, deciso ad abbandonare il suo impegno in Telecom, intende cedere al miglior offerente la partecipazione in Olimpia (la societa' di gestione di Telecom), per evitare l'appesantimento dei bilanci "familiari" (Pirelli). Ma gli acquirenti disposti a pagare meglio la quota Pirelli in Olimpia erano stranieri (la spagnola Telefonica, la russa Afk Sistema, l'indiana Hinduja group) e continuano ad essere stranieri oggi, l'americana At&t e la messicana America Movil. A cio' si oppone il Governo che preferisce le banche. Da qui la "fregatura" per i consumatori. Mediobanca e Generali potrebbero acquistare invece degli stranieri, poiche' hanno un diritto di prelazione e se offrono quanto questi stranieri... Questo, pero', non garantirebbe vantaggi industriali (tipici di una fusione tra due aziende), per cui il Governo, per invogliarle potrebbe assicurare altri tipi di vantaggi ai nuovi soci, soprattutto garanzie sul mantenimento degli attuali privilegi di cui gode Telecom Italia. Una soluzione protezionistica che frenerebbe lo sviluppo della rete italiana con i consumatori che continueranno ad essere trattati come vacche da mungere.
Potremmo ritrovarci con un nuovo padrone Telecom che compra senza soldi e sara' l'ennesima conferma della cecita' della politica economica italiana: finora lo spauracchio dello straniero che mette le mani sui nostri telefoni ha prodotto solo danni. I consumatori e il sistema nazionale di comunicazione non si tutelano con le paure. Occorre che le autorita' di controllo (Antitrust, Agcom e Consob) facciano il loro lavoro e che il Governo dia un quadro normativo chiaro per tutti gli attori coinvolti. Ai consumatori gioverebbe solo chi compra per fare business in un mercato libero!

Domenico Murrone, consigliere Aduc
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