testata ADUC
TLC. LIBERALIZZAZIONE INESISTENTE SENZA RISOLVERE IL NODO TELECOMITALIA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
20 luglio 2006 0:00
 

Firenze, 20 luglio 2006. Relazione al Parlamento del presidente dell'Autorita' delle Comunicazioni, Corrado Calabro': la presa d'atto di un settore in forte espansione e con i prezzi dei servizi in calo, con al primo posto la banda larga, ma senza alcun intervento che risolva il nodo centrale che impedisce la liberalizzazione: l'abolizione della posizione dominante di Telecomitalia.
E' questo, infatti, cio' che e' assente nella relazione di Calabro'. Appelli a Telecomitalia tanti, ma e' come se si chiede al dittatore di non essere piu' tale, con l'aggravante che il tutto avviene in un ambito che viene chiamato libero mercato.
L'Autorita' ha anche denunciato i ritardi -definiti inaccettabili- per l'uso della tecnologia radio di accesso a banda larga (wi-max), su cui una interrogazione che abbiamo fatto presentare alla Camera non ha ancora avuto una risposta (clicca qui)
. Ma oltre questo non e' andato. Si tratterebbe di rimettere in discussione il potere di una delle maggiori aziende italiane, in mano al patron della Confindustria e che paga tutti i media inondandoli di pubblicita'. Una azienda che fa accordi con quasi tutte le associazioni di consumatori per incanalare a proprio vantaggio buona parte delle forme di giustizia che vengono adite dagli utenti per non soccombere al suo arrogante e truffaldino potere.
Il nodo centrale, la gestione dell'ultimo miglio, rimane inamovibile anche per l'Agcom. Appelli per un accesso piu' semplice, economico e razionale agli operatori concorrenti, ma inamovibile. E quindi nulla potra' cambiare.
Il presupposto fondamentale di un libero mercato e' l'eliminazione di tutte le sacche di privilegio che si sono create nel regime di monopolio. Ma questo non avviene, grazie all'affidamento della gestione dell'ultimo miglio al principale concorrente degli altri gestori, ex-gestore del monopolio.
I risultati sono quelli della quotidianita' di tutti gli utenti di telefonia fissa: un massacro di norme e contratti, con il condimento di arroganza e veri e propri furti. Una lettura, anche veloce, alle centinaia di lettere che giungono alla nostra associazione, puo' servire a capire di quale strage stiamo parlando: clicca qui
Alle timide denunce dell'Autorita' aspettiamo i pronunciamenti e le iniziative dei nostri governanti liberalizzatori. Anche se siamo molto scettici perche' l'andazzo a go-go del nostro Governo in materia liberalizzazioni, ha gia' mostrato essere dominante.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS