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 ITALIA - ITALIA - Audiovisivi on line. Il governo approva il decreto legislativo
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Notizia 
1 marzo 2010 14:15
 
Il Consiglio dei Ministri - su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e del Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi - ha approvato in via definitiva il decreto legislativo di recepimento della direttiva sui servizi di media audiovisivi, già approvata in prima lettura il 17 dicembre 2009.
Siti Internet tradizionali, blog, motori di ricerca, versioni on line di quotidiani e riviste restano fuori dalle nuove norme. Il nuovo testo - che ha recepito alcune osservazioni delle commissioni parlamentari competenti - specifica anche che l'autorizzazione generale per i servizi tv a richiesta "non comporta in alcun modo una valutazione preventiva sui contenuti", ma si limita a individuare il soggetto che la richiede con una dichiarazione di inizio attività. Questioni con non pochi elementi controversi.
Sul fronte dell'audiovisivo, tornano gli obblighi di programmazione di prodotto italiano ed europeo per tutti gli operatori (compresa la pay-tv), nonchè le quote di programmazione e di investimento previste per la Rai. Di seguito le principali novita' come comunicate dal governo. Qui il testo integrale.
1) Internet
Viene chiarito a quali servizi audiovisivi deve essere applicata la disciplina prevista dalla Direttiva, con un elenco dettagliato delle attività escluse (tra cui i siti Internet tradizionali, come i blog, i motori di ricerca, versioni elettroniche di quotidiani e riviste, giochi on line).
È stato specificato che il regime dell’autorizzazione generale per i servizi a richiesta (diversi dalla televisione tradizionale, con palinsesto predefinito) non comporta in alcun modo una valutazione preventiva sui contenuti diffusi, ma solo una necessità di mera individuazione del soggetto che la richiede con una semplice dichiarazione di inizio attività.
2) Produzione audiovisiva
Sono stati reintrodotti gli obblighi di programmazione per tutti gli operatori (compresa la pay-tv), nonché le quote di programmazione e di investimento previsti per la RAI e l’accorciamento dei tempi per l’emanazione del regolamento nel cui ambito dovranno essere fissate le sottoquote in favore della cinematografia nazionale, non solo per quanto attiene agli obblighi di investimento, ma anche di programmazione.
3) Tutela dei minori
Vengono recepite anche condizioni che rafforzano la tutela dei minori, soprattutto per quanto riguarda la pornografia, inequivocabilmente estesa a tutte le piattaforme di trasmissione.
4) Ordinamento automatico dei canali
Si semplifica e si omogeneizza il posizionamento dei canali televisivi sul telecomando. È stata infatti prevista una sinergia tra l’Autorità Garante per le Comunicazioni (che predispone un “piano di numerazione” con criteri di salvaguardia in favore dell’emittenza locale) e il Ministero (che in sede operativa assegna i rispettivi numeri ai fornitori di contenuti televisivi), con potere di sospensione fino alla revoca dell’autorizzazione in caso di inosservanza. Si ritengono così superate le preoccupazioni espresse dall’emittenti locali in relazione ad una possibile scarsa visibilità della propria programmazione nell’ordinamento automatico dei canali fornito all’utenza.
 
 
 
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