La tassa più odiata dagli italiani viene tagliata: il CANONE Rai non sarà più di 90 euro l'anno ma di 70 euro. E si tratta solo ''dell'inizio di un percorso virtuoso'' che dovrebbe concludersi con la sua cancellazione. Il primo step è stato inserito nella legge di bilancio 2024, e annunciata dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: ''C'è il primo intervento sul CANONE Rai, che verrà tagliato dalla bolletta dei contribuenti italiani''. E poi viene illustrato più nel dettaglio dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che in un primo momento parla di ''una riduzione da 20 a 15 euro. Ogni mese nella bolletta invece di 20 troverai 15''. Ma subito dopo viene fatta chiarezza sull'intervento nel complesso: ''C'è la riduzione di un quarto del CANONE'' che ''da 90 euro passa a 70 euro''. Quindi Giorgetti spiega il perché del suo errore: ''Io per sopportare di più la cosa guardo la bolletta, quando c'è scritto, non penso quello che pago tutto l'anno''.
Per il leader della Lega, Salvini, ''è l'inizio di un percorso virtuoso'' che dovrebbe concludersi con la cancellazione definitiva di un tributo introdotto nel febbraio del 1938, in concomitanza con le prime programmazioni radiofoniche. Dopo 90 anni di vita, lo scorso marzo, il vicepresidente del Consiglio aveva definito un processo graduale di cancellazione dell'abbonamento obbligatorio, con una riduzione del 20% ogni anno, fino a sparire completamente nell'arco di 5 anni. In un documento aveva definito la gabella "anacronistica e ingiusta, in quanto è dovuta per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale".
Con la presentazione della manovra si è passati dai progetti ai fatti, con l'avvio di un'operazione che in teoria dovrebbe concludersi nel 2027.
L'ultimo che aveva messo mano al CANONE, rivoluzionando il metodo di pagamento, era stato Matteo Renzi, con l'introduzione della tassa nella bolletta elettrica. Prima il tributo era arrivato alla cifra record di 113 euro, anche a causa dell'alto livello di evasione. Nel 2016, con il prelievo inserito automaticamente nelle voci delle spese per la luce, era sceso a 100 euro e successivamente a 90 euro, grazie al passaggio da 16 milioni di abbonamenti a 22 milioni. Il gettito complessivo, che attualmente viaggia intorno agli 1,7 miliardi, dovrebbe scendere a circa 1,2 miliardi di euro, con cui dovranno continuare ad essere finanziare le casse pubbliche dello Stato e confermare le sovvenzioni dei canali pubblici, telegiornali, radiogiornali e tutte le trasmissioni e progetti di comunicazione di carattere pubblico, attuale e politico. (Adnkronos)
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA