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 ARGENTINA - ARGENTINA - Nuovo capitolo di carte bollate tra Telecom Italia e autorita' argentine
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Notizia 
14 gennaio 2010 9:43
 
Telecom ha annunciato di aver impugnato il provvedimento dell'Antitrust argentina sul disinvestimento della partecipazione e dei diritti appartenenti al gruppo italiano in Sofora, la societa' monte della catena di controllo di Telecom Argentina.
'Siamo impegnati a tutelare gli interessi del gruppo - ha commentato in una nota l'amministratore delegato Franco Bernabe' - e di tutti i suoi azionisti in ogni sede e con ogni mezzo e il nuovo ricorso che abbiamo presentato lo testimonia una volta di piu''. Secondo Bernabe' infatti 'in Argentina si sta perpetuando sotto gli occhi di tutti un'evidente violazione del diritto a danno del patrimonio di un gruppo italiano che opera con successo in quel paese da 15 anni'.
Intanto, in vista della guerra delle carte bollate che attende Telecom e Telco in Argentina l'Asati, l'associazione dei piccoli azionisti Telecom, torna a denunciare 'gravi danni dal proseguimento di una politica di dismissione delle partecipazioni estere', in primis un prezzo di vendita inferiore al valore stimato delle attivita'.
'Telecom Argentina - scrive in una lettera aperta il presidente dell'associazione, Franco Lombardi - e' un gioiello che nel 2009 si stima abbia conseguito circa 2,2 miliardi di euro di ricavi e 700 milioni di euro di margine operativo lordo, con un tasso di crescita del 14% rispetto al 2008, ed avendo praticamente azzerato il debito finanziario. Telecom Argentina e' un efficace competitor di Telefonica nei servizi fissi e mobili in Argentina, mercato in forte crescita come tutto il Sud America'.
'Una vendita forzata - scrive Asati mettendo in copia Consob - rischia di produrre un danno anche sul piano finanziario: applicando all'Ebitda (margine operativo lordo) un multiplo prudente di 5-6 volte, ne risulta un valore di Telecom Argentina compreso tra 3,5 e 4,2 miliardi di euro, ossia 650-750 milioni per la quota del 18,5% posseduta da Telecom Italia, cui andrebbe aggiunto il valore della call (15-20% di maggiorazione quale valore di controllo completo della societa')'. Secondo Asati entrambi i temi sono riconducibili a 'un unico disegno strategico che potrebbe comportare in breve tempo la riconsiderazione complessiva della presenza e dell'occupazione in Italia'.

 
 
 
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