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Canone/imposta Rai. Proposta M5S per abolizione? Suvvia…
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Comunicato di Vincenzo Donvito
13 novembre 2019 12:49
 
 Maria Laura Paxia, deputata del Movimento 5 Stelle membro della Commissione Vigilanza Rai, ha fatto sapere di aver depositato una proposta di legge per l’abolizione del canone della Rai. Finalmente? SuvviaSi tratta solo di un artefizio contabile per far meglio digerire l’amara pillola ai contribuenti. Amara” non tanto perché il contribuente medio italiano in genere si sente estraneo alle tasse, ma perché nello specifico si tratta solo di chiamare in altro modo la stessa cosa, prelevando in modo meno evidente al contribuente i soldi per pagare il servizio pubblico radiotelevisivo e, di fatto, farsi paladini dell’abolizione dell’imposta più odiata dagli italiani. Il classico “cambiare tutto per non cambiare nulla”.

Sinceramente preferiremmo le imposte dirette (attuale metodo di riscossione del canone attraverso la bolletta della luce) a quelle indirette, chè quelle dirette sono decisamente più trasparenti e rendono il contribuente consapevole del come e dove… ma, ovviamente, non è questo motivo per cui sosteniamo che l’imposta/canone debba continuare ad esistere. Tutt’altro: per noi la Rai, in palese abuso di posizione dominante nei confronti dei propri concorrenti, andrebbe privatizzata, mentre la gestione del servizio pubblico andrebbe affidata ad una gara.

Ciò che crediamo sia opportuno evidenziare, nella proposta dell’esponente del partito di governo, è che non si tiene conto della volontà dell’elettorato: nel 1995 è stato approvato un referendum che chiedeva la privatizzazione della Rai… referendum mai preso in considerazione da qualcuno e che, viste le premesse di questo partito di governo a favore delle espressioni di democrazia diretta, ci saremmo aspettati un minimo di considerazione. Ma evidentemente l’appetito vien mangiando: il M5S ha “assaggiato” la Rai ed ora, dimentico di ciò che ha detto ovunque per convincere gli elettori a sceglierlo, ha deciso che la Rai va bene così com’è e l’unica cosa è razionalizzarla un po’ e, soprattutto, non far capire ai contribuenti quanto e come vengono usate le imposte che pagano.
Come il titolo della celebre opera teatrale di Luigi Pirandello, ci vien da esclamare: “così è (se vi pare)”.
 
 
 
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