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CANONE/TASSA RAI
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Comunicato 
28 gennaio 2001 0:00
 


MENTRE IL VATICANO SI ESPRIME PER L'IPOTESI DI UNA SUA ABOLIZIONE, L'ADUC, CHE RACCOGLIE GIA' LE FIRME IN INTERNET PER UNA PETIZIONE IN MATERIA, CHIEDE CHE IL SITO DEL VATICANO FACCIA UN LINK AL SUO, E METTA TAVOLINI IN TUTTE LE PARROCCHIE PER RACCOGLIERE FIRME: PER UNIRE LE FORZE VERSO L'OBIETTIVO COMUNE DI DIRITTO E LIBERTA'!

Firenze, 28 Gennaio 2001. Dopo la Curia arcivescovile di Verona, il Vaticano, attraverso l'autorevole voce del suo organo ufficiale di stampa, scopre che gli italiani pagano una tassa/canone per vedere i programmi della Rai.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Lo Stato del Vaticano, anche se in forma non ufficiale, dopo i fasti del Giubileo della Rai (ma non gli bastava quello dei giornalisti, dei lavoratori e del mondo dello spettacolo?), per un delitto di lesa maesta' (una trasmissione Rai che ha messo in discussione l'operato della curia veronese) si fa parte contro cio' che tutti gli italiani sanno da sempre -l'obbligo del pagamento di una gabella spacciata per abbonamento, solo per il fatto di possedere un apparecchio televisivo- e invita anche ad una sorta di disobbedienza civile, astendendosi dal pagare.
Noi la vediamo in modo diverso, e non ci siamo inalberati -come da anni stiamo facendo- per l'abolizione del canone/tassa solo perche' la Rai trasmette cose che non ci piacciono. Anche se trasmettesse tutti i giorni le news piu' veritiere del mondo senza sentenziarie sulla "notiziabilita'" (infelice allocuzione del sen.Falomi della commissione vigilanza Rai in Parlamento, per giustificare le discriminazioni politiche nella Rai stessa) di questa o quell'altra parte, i film da prima visione cinematografica, gli spettacoli piu' affascinanti, i quiz piu' intelligenti e pieni di suspense, i documentari piu' incredibili, tutte le partite del campionato di calcio di serie A, le funzioni religiose di tutte le confessioni …. anche se trasmettesse tutto questo, non vorremmo lo stesso pagare la tassa/canone. Ne facciamo una questione di diritto, liberta' e buon-senso, non di discriminazione di cio' che riterremmo giusto fosse trasmesso per l'educazione e l'informazione dei telespettatori. Non solo, ma, abolita la tassa/canone continueremmo la battaglia per l'abolizione del servizio pubblico radiotelevisivo nella forma di concessione ad un'emittente, distribuendo l'informazione istituzionale (e solo quella, perche' non si capisce perche' lo Sato debba produrre show, film e altri intrattenimenti) in tutte le tv che esistono sul mercato. Insomma, non ne facciamo una questione di opportunita' come quelli dello Stato del Vaticano.
Ma, siccome vorremmo abolire questo canone/tassa, non ci par vero che scenda in campo cotanta autorita' come quella d'Oltretevere, e siamo disposti ad allearci con lei, pur nei vari "distinguo e differentio".
Da alcuni mesi, sul nostro sito in Internet stiamo raccogliendo le firme per una petizione al Parlamento in cui chiediamo l'abolizione del canone/tassa . Non sappiamo se siamo gli unici a farlo (e saremmo ben lieti se ci fossero migliaia di siti Internet e iniziative come la nostra in tutto il Paese), ma auspicando di vedere tavolini per la raccolta firme in tutte le parrocchie, si potrebbe cominciare con il sito del Vaticano che fa un link al nostro: alle migliaia di firme gia' raccolte, si aggiungerebbero quelle ben gradite di tutti i religiosi apostolici romani. L'unione fa la forza, e, una volta consegnate le firme al Parlamento, ognuno potrebbe continuare per la sua strada, ma avremmo contribuito entrambi a migliorare il proprio percorso.
 
 
 
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