Ci sono giunte
migliaia di segnalazioni in cui sono descritti i metodi intimidatori e talvolta truffaldini con cui la Rai cerca di costringere i cittadini a pagare il canone/tassa anche quando non si e' in possesso di un apparecchio tv o si e' fatto disdetta. Secondo la Rai, non e' credibile che vi siano cittadini senza la televisione, ma solo cittadini che evadono le tasse. Ecco i metodi piu' comuni con cui si e' talvolta indotti a pagare malgrado non si possieda alcun televisore.
I. Visita a domicilio di un funzionario Rai. Questi chiede di entrare in casa per controllare se esistono apparecchi televisivi. Alla fine della visita consegna un cedolino per il pagamento del canone/tassa e chiede una firma per ricevuta. Ma attenzione: quella firma non e' per ricevuta del cedolino, ma una vera e propria dichiarazione in cui si ammette di avere una Tv. Sulla base di questa firma, la Rai intimera' il pagamento del canone, con minaccia di pignoramenti, fermi amministrativi, ecc.
Come difendersi
1. il funzionario Rai non ha alcun diritto di entrare in casa di un privato cittadino. Lo possono fare solo le forze dell'ordine su mandato dell'autorita' giudiziaria. Pertanto, si potra' invitare il funzionario Rai ad andarsene. Se insistesse, chiamare il 113.
2. Non firmare MAI niente di cio' che e' offerto da un funzionario Rai. Ritirare eventualmente il cedolino, qualora il funzionario insistesse, e farne l'uso che si crede (segnalibro, carta da riciclare, ecc.). Se si e' firmato il cedolino e non si ha la tv, inviare la diffida
"Non ho la tv e non vi pago", spiegando di essere stato indotto a firmare con l'inganno.
3. Se in seguito alla visita, che abbiate firmato o meno il cedolino, vi arrivasse una lettera in cui si intima il pagamento del canone a seguito di un accertamento, rispondere con la diffida
"Non ho la tv e non vi pago".
II. Invio annuale del cedolino per il pagamento del canone/tassa per posta, con tanto di lettera intimidatoria.
Come difendersi
1. In generale, non rispondere a queste richieste 'ciclostilate' di pagamento che vengono inviate annualmente a tutti i non abbonati.
2. Se pero' si riceve, anche per lettera ordinaria, una richiesta perentoria di pagamento entro un certo numero di giorni (es: minaccia di fermo amministrativo dell'auto se non si paga il canone entro 20 giorni), rispondere con la diffida
"Non ho la tv e non vi pago"
III. Canone per un pc? No, ma la Rai talvolta lo pretende lo stesso. Ad esempio, dopo aver risposto con la diffida alle richieste di pagamento del canone/tassa perche' non si e' in possesso di alcun televisore, la Rai contrattacca facendo richiesta di una
dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' o altro modulo con cui si dovrebbe dichiarare di "non essere in possesso di alcun apparecchio atto od adattabile alla ricezione di programmi televisivi, compresi personal computer, decoder digitali ed altri apparati multimediali".
Come difendersi:
Per prima cosa, e' importante sapere che per legge non e' necessaria alcuna dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta'. Quello della Rai e' solo un ulteriore tentativo di sfiancare il cittadino e costringerlo a pagare per stanchezza. Per quieto vivere, si potra' compilare e inviare la dichiarazione, cancellando dal testo le parole "personal computer". Infatti, contrariamente a cio' che dice la Rai, non e' chiaro per quali apparecchi sia dovuto il canone/tassa, oltre al televisore. Su questo sono state depositate anche interrogazioni parlamentari a cui non e' stata data risposta. La legge parla di "apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni". Fino a quando non vi saranno ulteriori chiarimenti ufficiali, ognuno potra' interpretare quella frase come meglio crede, proponendo questo
interpello all'Agenzia delle Entrate, che rispondera'
con una lettera del tipo 'non lo sappiamo... spetta al ministero decidere'. Con questa non-risposta, siete legittimati a non pagare per un pc fino a quando non vi verra' comunicato altrimenti dall'Agenzia stessa.
IV. Dopo aver risposto con una diffida alle richieste di pagamento del canone/tassa perche' non si e' in possesso di alcun televisore, la Rai continua a inviare richieste minacciose di pagamento e/o contrattacca facendo richiesta di una
dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' o altro modulo con cui si dovrebbe giurare di non avere alcun apparecchio elettronico.
Per prima cosa, e' importante sapere che questa dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' e' una illegittima invenzione della Rai per sfiancare il cittadino e costringerlo a pagare per stanchezza. Si potra' certamente compilare il modulo per quieto vivere, ma contemporaneamente, considerato il comportamento vessatorio della Rai, si consiglia di fare quanto segue:
1. Segnalare il tutto, allegando copia della diffida e delle successive missive Rai, alla
Procura Generale della Corte dei Conti, chiedendo di accertare se non vi sia uno sperpero di denaro pubblico nella preparazione ed invio di lettere e moduli contrari alla legge. Questo l'indirizzo: Procura Generale della Corte dei Conti - Via A. Baiamonti, 25 - 00195 Roma.
2. Fare ricorso al
Garante del Contribuente della propria Regione, sempre allegando copia della corrispondenza con la Rai (vedi
questo modulo)
Gli indirizzi del Garante della propria Regione possono essere
trovati qui
3. fare un esposto denuncia per abuso d'ufficio alla Procura della Repubblica di Torino, utilizzando
questo modulo
4. rivolgersi al proprio giudice di pace per ottenere dalla Rai un congruo risarcimento del danno (
qui come fare).
V. Dopo aver inviato una disdetta del canone, la Rai richiede illegittimamente che il contribuente compili un ulteriore modulo, una dichiarazione sostituitiva di atto di notorieta' senza la quale -a suo dire- la disdetta non sarebbe valida. Nel modulo di dichiarazione si deve addirittura autorizzare la Guardia di Finanza ad entrare in casa propria a svolgere controlli, un'autorizzazione del tutto inefficace e inutile che ha l'unico scopo di impaurire l'utente. Con questi artifici, la Rai dichiara inefficace la disdetta inviata precedentemente, perche' incompleta, e pretende il canone anche per i semestri o gli anni successivi.
Per la legge, invece, al fine della disdetta e' sufficiente una
raccomandata a/r da inviare entro il 31 dicembre dell'anno precedente a quello in cui si intende cessare il pagamento, indicando il numero di "abbonamento" e specificando il tipo di apparecchio di cui si e' in possesso e a chi eventualmente lo si cede.
Come difendersi:
1. rispondere con una
lettera raccomandata a/r di messa in mora/diffida, spiegando di aver seguito alla lettera la legge in merito al suggellamento e di non dover alcun importo per ogni periodo successivo. In questa raccomandata si puo' avanzare anche una richiesta di risarcimento del danno per le spese e le eventuali perdite di tempo necessarie per difendersi da questa illegittima richiesta. Si potra' anche allegare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' per quieto vivere, ma contemporaneamente, considerato il comportamento vessatorio della Rai, si consiglia di procedere con i punti 2-5.
2. Segnalare il tutto, allegando copia della diffida e delle successive missive Rai, alla
Procura Generale della Corte dei Conti, chiedendo di accertare se non vi sia uno sperpero di denaro pubblico nella preparazione ed invio di lettere e moduli contrari alla legge. Questo l'indirizzo: Procura Generale della Corte dei Conti - Via A. Baiamonti, 25 - 00195 Roma.
3. Fare ricorso al
Garante del Contribuente della propria Regione, sempre allegando copia della corrispondenza con la Rai.
Gli indirizzi del Garante della propria Regione possono essere
trovati qui
4. fare un esposto denuncia per abuso d'ufficio alla Procura della Repubblica di Torino, utilizzando
questo modulo
5. rivolgersi al proprio giudice di pace per ottenere dalla Rai un congruo risarcimento del danno (
qui come fare).