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Associazione di consumatori. A che serve e perché. E… senza donazioni... si chiude
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Editoriale 
24 maggio 2022 11:38
 
 Ma cosa fa un’associazione di consumatori? Ce lo domandiamo tutti i giorni. Ci informiamo, riflettiamo, confrontiamo, scriviamo, ascoltiamo, interloquiamo tra di noi e le persone che chiedono i nostri servizi e leggono le nostre informazioni… ma non siamo mai in grado di dare una risposta esaustiva.
Ogni tanto ci ripetiamo la nostra ragion d’essere:
un gruppo di persone, individui che mettono a disposizione conoscenze, tempo, speranze, desideri e professionalità per cercare di ridurre i danni dei cittadini utenti e consumatori dall’arroganza pubblica e privata e, in qualche modo, essere più sereni con coscienza, impegno, tempo, prossimo.
Ma ovviamente non ci basta.

Sembra quasi una preghiera che rivolgiamo a noi stessi. Come i credenti che ripetono i salmi per convincersi e spronarsi sulle proprie aspettative… sperando che siano ascoltate da un qualcuno/qualcosa migliore di loro stessi.
E su questo, ci facciamo anche una qualche battuta: ma come, razionalisti come noi che si ritrovano a mimare i metodi dell’irrazionale… qualcosa non torna.

Mentre facciamo questi ragionamenti, alla nostra porta (metaforica, reale e digitale) bussa l’umanità più varia, diversa e simile: quella che pretende, che chiede; che si sfoga e che spera. Ma. Dopo il contatto, spesso “una botta e via”: dammi questo e… chissà se ci rivedremo… ignorando che quelli come noi non sono la “fatebenefratelli” o la “crocerossa”, ma solo individui come loro… magari un po’ più informati, più caparbi e alla ricerca di qualcosa che non si esaurisce nell’aver risparmiato su una bolletta, una multa o aver fatto vedere i sorci verdi a quel condòmino presunto maleducato.

E quindi, cosa è QUESTA associazione?
Una parola sarebbe esaustiva, SPERANZA, ma vuol dire tutto e niente.
Siamo solo individui, rispettosi e amanti dell’altro, alla ricerca della soluzione migliore per farsi tutti meno male. Nasciamo, cresciamo, viviamo, invecchiamo, muoriamo. Abbiamo un “banale” ciclo vitale che mettiamo a dura prova contro quelli che credono di avere un ciclo eccezionale ed esclusivo e che, per affermarlo, mettono i piedi in testa a chiunque trovino sul loro percorso.

Una cosa è certa: nonostante siamo sostenitori di informazioni e consapevolezze che hanno bisogno di etichette (quelle dei prodotti alimentari, per intenderci)… non abbiamo una nostra etichetta, una nostra casella, classificazione. Siamo con coloro che ci sembrano giusti. Per cui non siamo come un partito che ha un proprio manifesto a cui riferirsi, non ci facciamo scrupoli di riconoscere giusto e giustizia ovunque si manifesti ma – una cosa insopportabile – non ci si dica cosa e come dovremmo essere (sport diffuso, soprattutto, tra coloro che sono convinti di aver capito tutto del mondo, di se stessi e del proprio prossimo). Siamo: per essere usati e per crescere su tutto quello che accade nella vita, cercando di cogliere l’aspetto benefico e utile per consumatori e utenti.

Grazie per voler continuare o iniziare a darci una mano, prendere la nostra mano e camminare insieme.

Ah, per essere e fare questo, abbiamo deciso di non accettare finanziamenti pubblici… ci sentiremmo a disagio, visto che questi “pubblici” sono spesso nostra e vostra controparte.
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