Sara' pubblicata con tutta probabilita' dopo Pasqua la consultazione pubblica (cioe' aperta a tutti i soggetti interessati) indetta dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni sulle modalita' di separazione della rete di telefonia fissa di Telecom Italia. Dopo che la 'task force' dell'Autorita' ha condotto il lavoro preparatorio di pari passo con i manager della societa' di tlc, lo scorso 22 febbraio e' arrivato all'ordine del giorno del consiglio dell'Autorita' la prima relazione sulla separazione della rete di accesso di Telecom. Di qui la deliberazione di una consultazione pubblica che dovrebbe durare trenta giorni.
Dopo circa sei mesi dalla decisione di Telecom Italia di avviare, in accordo con l'Authority, il processo di trasformazione della rete d'accesso, la consultazione pubblica sara' il primo passaggio formale del processo che potrebbe portare alla separazione della rete. Il primo interrogativo da sciogliere sara' cosa separare con l'obiettivo di offrire un accesso completamente paritario ai concorrenti: se solo l'ultimo miglio' che entra nelle case o anche la struttura a monte che permette l'offerta di servizi innovativi a larga banda. L'esempio citato a piu' riprese e' quello di Openreach, la rete che la britannica Bt ha scorporato dal gennaio 2006 mantenendone comunque la proprieta'.
Ora l'offerta di At&t e di America Movil getta una luce nuova sul lavoro dell'Autorita' i cui tempi sono fisiologicamente non brevi e che potrebbe trovare un interlocutore diverso nei prossimi mesi nel suo lavoro con Telecom Italia.
L'occasione per chiarire tempi e intenzioni dell'Autority sul futuro della rete potrebbe essere, domani, l'audizione del presidente Corrado Calabro' in programma alla commissione Trasporti della Camera: vertera' sui servizi telefonici non richiesti, la cui attivazione e' duramente contestata dalle associazioni dei consumatori, ma e' difficile che al presidente dell'Agcom non vengano poste domande sulla situazione di Telecom al centro di una 'tempesta politica', come ha scritto oggi ll Financial Times, dopo la notizia dell'avvio delle trattative con le societa' statunitense e messicana.