In testa CDU; seguono SPD, FDP, die Linken, die Gruenen, CSU e subito dopo loro, i "pirati d'Internet". Alle 2.20 del 28 settembre, quando sul sito ufficiale sono apparsi i dati provvisori di tutte le circoscrizioni, il partito dei pirati figurava settimo con il 2%: non abbastanza per entrare in parlamento, ma un indubbio successo. Anche perché in molte grandi città ha raggiunto il 3%, e tra i maschi che votavano per la prima volta l'ha scelto il 13%. "La votazione ha dimostrato che i nostri temi sono importanti e che in futuro avremo successo", ha commentato il capo del partito, Jens Seipenbusch. A chi hanno rubato voti i suoi simpatizzanti? Soprattutto alla CDU, nelle cui fila militano il ministro degli Interni, Wolfgang Schaeubele, fautore delle leggi sul controllo della Rete e la ministra della Famiglia, Ursula von der Leyen, che si batte per nuove norme contro la pornografia infantile. La delusione dei pro pirati è che tutt'e due potrebbero restare al loro posto per altri quattro anni. 
Alle recenti elezioni europee, invece, il partito 'pirata' svedese e' riuscito ad eleggere un parlamentare.