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 ITALIA - ITALIA - Fossati (socio Telecom) vuole nuovo piano strategico entro l'estate
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5 aprile 2008 0:00
 
Entro l'estate il management di Telecom deve presentare un piano strategico per creare valore. Non si puo' perdere tempo, perche' la concorrenza non aspetta". Cosi' Marco Fossati, presidente della Holding Findim, che detiene il 4,45% di Telecom Italia, da' i suoi suggerimenti per il gruppo in un'intervista al Sole 24Ore.
"Telecom deve approfittare dei prossimi due anni per realizzare un turnaround industriale e partecipare con successo al consolidamento del settore" spiega Fossati. A suo parere la strada da percorrere e' quella di puntare su contenuti, innovazione e qualita' dei servizi, con i migliori prodotti e i migliori partner, fidelizzando cosi' i clienti ed evitando la dannosa guerra dei prezzi. "I contenuti piu' ovvi sono quelli televisivi. Ci sono bacini d'utenza ancora inesplorati nel retail, dal credito, alle polizze, al turismo,e poi c'e' tutto il mondo degli affari".
Secondo Fossati Telecom deve raggiungere una massa critica per competere sul mercato globale: "Se si puo' contare su oltre 300 milioni di utenti al mondo e' ovvio che c'e' piu' forza contrattuale nell'attrarre le partnership". Telecom deve dunque puntare a raggiungere l'eccellenza nei mercati dove opera, Italia, Brasile e Argentina, in piu' considerando la Germania e lo sviluppo comune con Telefonica.
"Un aumento di capitale non e' necessario a meno che non ci siano obiettivi strategici che lo giustifichino". Le risorse si possono recuperare con una buona gestione e altri mezzi come la conversione delle azioni di risparmio.
La famiglia Fossati si e' fatta avanti per Telecom quando Pirelli ha deciso di uscire, investendo direttamente nella societa', dato che non era possibile partecipare alla costituzione di Telco. Per i Fossati si tratta di "una grande opportunita' di acquisto", cui le quotazioni attuali non rendono merito perche' "vale almeno 40 miliardi". A fine 2007 la holding aveva gia' il 2% del capitale, poi ha comprato fino a raggiungere il 4,45%. Poteva raggiungere l'8% rilevando il pacchetto di Hopa (3,7%): "Non l'abbiamo fatto - spiega Fossati - perche' non volevamo creare equivoci: noi non abbiamo intenzioni ostili". L'obiettivo e' valorizzare l'investimento in Telecom nel medio-lungo periodo.
Sui nomi scelti per la lista presentata per il rinnovo del cda Telecom, gli indipendenti Paolo Baratta, Roland Berger e Gianemilio Osculati, Fossati dice: "Avevamo pensato anche a esperti del settore, ma non volevamo si creasse competizione con il management e abbiamo preferito optare per candidature sulla linea della continuita' e con buone relazioni all'interno del sistema italiano". Sono candidature, "in grado di essere d'ausilio nell'elaborazione di una visione strategica e assolutamente al di sopra delle parti, perche' non ci interessano giochi di potere. Per la prima volta Telecom ha un azionariato che condivide lo stesso obiettivo: la valorizzazione dell'azienda. Il management non ha bisogno di mettersi sulla difensiva".
 
 
 
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