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 ITALIA - ITALIA - Gli operatori alternativi favorevoli allo scorporo della rete da TI
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Notizia 
14 aprile 2007 0:00
 
Si' alla separazione della rete fissa di Telecom Italia ma lo scorporo dovrebbe riguardare non solo l'Ultimo Miglio per la possibilita' di competere anche sulle nuove reti a banda larga; inoltre occorre che l'Agcom abbia la capacita' di far rispettare le regole per abbassare il grado di litigiosita' che contraddistingue il settore. E' questa, seppure con toni diversi, la posizione espressa dagli operatori concorrenti di Telecom Italia nel corso della tavola rotonda che ha visto riuniti gli amministratori delegati di Vodafone Italia, Fastweb, Tiscali e Bt Italia (British Telecom)sul tema delle reti e dell'identita' nazionale.
Se l'ad di Bt Italia, Corrado Sciolla, ritiene che in Italia "il problema grosso e' la capacita' di fare rispettare le regole" ma "il collo di bottiglia e' ancora l'ultimo miglio, la parte di rete in cui l'operatore dominante ha ancora una quota di mercato vicina al 90%", per il numero uno di Fastweb, Stefani Parisi, "lo sviluppo dell'unbundling in Italia e' fantastico, ma il futuro e' nella fibra ottica che partira' per arrivare nelle case dalle centrali territoriali, quelle a monte. Per questo -prosegue Parisi- sarebbe un grave errore se la separazione della rete riguardasse solo l'ultimo miglio. Sarebbe un ricreare subito una posizione dominante dell'incumbent sulle nuove tecnologie, dalla fibra ottica al wi-max". Inoltre, sempre a giudizio di Parisi, occorrerebbe un coordinamento delle aziende "per condividere e razionalizzare gli investimenti".
Anche per l'a.d di Vodafone Italia, Pietro Guineani, bisogna essere sicuri che nella separazione della rete "si parli anche delle nuove reti a banda larga: la separazione funzionale -spiega- va applicata a tutti i livelli o il problema si riproporra'. In questo Openreach e' un buon modello". Guindani solleva anche il problema di quella che definisce una "liberalizzazione incompiuta della telefonia fissa che -afferma- rischia di contagiare la rete mobile. La fusione Telecom-Tim sta inquinando il mercato del mobile, grazie a sussidi incrociati, offerte non replicabili, triangolazione di informazioni tra fisso e mobile. Questo problema e' importante almeno quanto la separazione della rete poiche' l'intervento per dare piu' poteri all'Agcom, che e' ben venuto, rimarra' un disegno incompiuto se non affrontiamo oltre alla liberalizzazione incompiuta del fisso anche la dominanza di Telecom-Tim nel mobile".
Anche per il numero uno di Tiscali, Tommaso Pompei, il quadro delle regole attuali "e' piu' che avanzato". Ma "quel che manca e' l'enforcement delle stesse regole, quindi quello che bisogna attribuire all'Agcom non solo solo poteri ma anche risorse adeguate ad essi".
 
 
 
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