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 ITALIA - ITALIA - Telecom Italia: Prodi contro lo spezzatino messicano
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7 aprile 2007 0:00
 
Il Presidente del Consiglio Romano Prodi, in un colloquio con il Sole 24 Ore, si dichiara favorevole a una cordata italiana che contrasti o perlomeno tratti da una posizione di maggior forza con AT&T e Carlos Slim perchè considera l'offerta americana-messicana dettata quasi unicamente dall'interesse di Slim per Tim Brasil, con il rischio "spezzatino" tutt'altro che remoto.
Secondo Prodi, scrive il quotidiano, il governo sulla vicenda Telecom non è né assente né reticente. Ma nemmeno interventista, il rispetto del mercato è assoluto. Fin troppo. In nessun altro Paese, così Il Sole 24 Ore riassume il filo del discorso del presidente, si farebbero portar via sotto il naso il principale operatore delle telecomunicazioni. Se fossimo in un altro Paese europeo, spiega, il governo farebbe di più. Ma in Italia non si può, specie dopo il caso Rovati. Una vicenda infame, un attacco inqualificabile, dice.
"Che cosa posso dire di quello che sta succedendo? Una sola cosa. Che bel capitalismo, complimenti!", afferma Prodi. Ma è mai possibile, si chiede, non si riesca a mettere su una proposta industriale per gestire la più importante delle società di telecomunicazioni al mondo, con ingenti e strategici investimenti nelle nuove tecnologie? Prodi - scrive il quotidiano - commenta favorevolmente le parole di Guido Rossi alla Repubblica. Sembra di capire che Palazzo Chigi si auguri la formazione di una proposta seria, tra banche e imprenditori, che contrasti quella di AT&T e dei messicani di Carlos Slim o perlomeno tratti con loro da una posizione di maggiore forza. E Mediaset? Prodi - spiega il Sole 24 Ore - ha tutto il rispetto e l'ammirazione per una grande società italiana che, a suo giudizio, potrebbe trovare ostacoli già nelle norme antitrust. Riportare la rete in mani pubbliche? Prodi dice di no e pensa a una rete che svolga un servizio pubblico, nel senso di essere accessibile a tutti gli operatori, non di proprietà o di controllo statale. "Una società di garanzia di transito", specifica Prodi che metta a disposizione un monopolio naturale, un "sistema nervoso" più tecnologico ed efficiente di quello attuale, con l'obiettivo finale di offrire servizi e contenuti al consumatore a costi concorrenziali, senza per questo indebolire l'operatore principale.
Prodi racconta di aver incontrato l'ambasciatore americano in Italia "esattamente un giorno e mezzo" dopo l'annuncio dell'offerta di AT&T e Carlos Slim. Nell'agenda dell'incontro con Spogli c'erano "otto o nove punti" ma non si è mai parlato di AT&T. A Palazzo Chigi sono arrivate certo segnalazioni e spiegazioni a favore dell'operazione ma definite "laterali". Questo fa supporre a Prodi che in realtà quella dichiarazione d'interesse per Telecom non sia americana e messicana ma soltanto messicana. E dettata quasi unicamente dall'interesse di Slim per Tim Brasil. E che alla fine il rischio di uno spezzatino sia tutt'altro che remoto. "A me lo spezzatino piace. Sì, ma solo a tavola".
 
 
 
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