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 ITALIA - ITALIA - Telecom: la politica alla ricerca di una soluzione
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Notizia 
10 aprile 2007 0:00
 
Nessun intervento a gamba tesa nel mercato: Il centrodestra ha reagito ieri compatto all'ipotesi che il governo stia lavorando a un provvedimento per fare ordine nella vicenda Telecom, separando la gestione della Rete da quella dei servizi. E lo scorporo e' un progetto che lo stesso presidente del Consiglio ha annoverato fra quelli plausibili, pur senza mai specificare i mezzi attraverso cui renderlo operativo. Anzi, al pressing de cronisti che gli chiedevano se fosse in campo la possibilita' di un decreto, il premier ieri si e' trincerato dietro una battuta in latino: 'Quod scripsi, scripsi' (quello che ho detto ho detto). Il modello di riferimento al quale comunque il governo guarda, conferma il viceministro allo Sviluppo Economico Sergio D'Antoni, e' quello inglese dove la gestione della rete e' stata affidata a una divisione separata di British Telecom, seppure di sua proprieta', e nel cui board siedono membri dell'Autorita'. Separazione, quindi, della gestione dei servizi da quella della rete, che, auspicano maggioranza e governo, e' meglio se resta in mani italiane. Il che pero' non vuol dire pubbliche. Questa potrebbe essere la strada da percorrere, secondo la linea tracciata dal presidente del Consiglio che vedrebbe di buon occhio 'una societa' di garanzia di transito che metta a disposizione un monopolio naturale, un 'sistema nervoso' piu' tecnologico ed efficiente di quello attuale. Chiarito l'orizzonte, resta pero' da mettere a fuoco come realizzare il progetto. Sempre D'Antoni non nasconde che il governo stia lavorando a un provvedimento: quale possa essere e' pero' prematuro parlarne, sottolinea il viceministro. Anche perche' 'occorre attendere le conclusioni dell'Authority'. Certo, non c'e' dubbio che i tempi siano 'stringenti'. A chiedere una rapida iniziativa legislativa da parte dell'Esecutivo e' il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, favorevole a un decreto per mettere ko il meccanismo delle cosiddette scatole cinesi e difendere cosi' i piccoli risparmiatori. Per il resto, anche il leader dell'Italia dei Valori, vede di buon occhio una soluzione all'inglese. La difesa dei piccoli azionisti da parte del ministro Di Pietro, trova il sostegno anche del presidente dell'Udc Rocco Buttiglione che opterebbe pero' per un'azione di 'moral suasion'. Assolutamente contrario, invece, l'esponente centrista, all'idea di 'intervenire adesso con una norma ad hoc per impedire l'operazione Telecom'. Rincara la dose il deputato di Alleanza Nazionale Stefano Saglia: 'Separare la rete Telecom con un Decreto unilaterale sarebbe una follia'. Per l'esponente di An, infatti, se fosse necessario semmai dovrebbe essere il Parlamento a scendere in campo e non certo Palazzo Chigi. Separare la rete sarebbe un vero e proprio 'esproprio', accusa addirittura il presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia Benedetto Della Vedova, volto ad 'attuare surrettizie politiche protezioniste'.
 
 
 
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