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RAI: MA LE AZIENDE DI STATO E DI GOVERNO, NON E' MEGLIO CHE SIANO AMMINISTRATE DAI BOIARDI?
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Comunicato 
14 marzo 2003 0:00
 

IL LIFTING ANNUNZIATA FINIRA' COME BALDASSARRE O ZACCARIA . ANCHE SE TUTTI DIRANNO IL CONTRARIO. IL COSIDDETTO SERVIZIO PUBBLICO E' MORTO. L'ALTERNATIVA E' LA PRIVATIZZAZIONE, VERSO L'ABOLIZIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO E LA FINE DELL'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE DELLA RAI NEL MERCATO DELL'INFORMAZIONE E DELL'INTRATTENIMENTO RADIOTELEVISIVO
Firenze, 14 Marzo 2003. Ma perche' la presidenza del cda Rai alla giornalista Lucia Annunziata dovrebbe risolvere i problemi dell'informazione e dell'intrattenimento di Stato e di Governo? Una brava giornalista e', in quanto tale, un boiardo di Stato? Il tentativo del giornalista Paolo Mieli ha dimostrato che cosi' non puo' essere, cosi' come il naufragio del giurista (e di che livello .) Antonio Baldassarre.
Perche' una azienda a capitale pubblico dovrebbe essere amministrata in modo diverso, per esempio, dall'Enel, dall'Alitalia, da Autostrade spa, da AgipIp o dalla piu' piccola azienda a capitale pubblico che gestisce un acquedotto o il servizio parcheggi di questa o quell'altra citta'?
I giornalisti ci risulta che dovrebbero essere avezzi a scrivere, al massimo a dirigere un giornale o una serie degli stessi. Perche', se l'azienda e' di informazione e di Stato, dovrebbero automaticamente trasformarsi in manager, addirittura boiardi?
Quest'ultima categoria non manca allo Stato italiano e al Governo. L'ultimo che e' passato al cda Rai e' l'attuale ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti che, prestata dall'imprenditoria privata italiana (quella di cui non si capisce mai se campa per le sue capacita' o per le rottamazioni o i contributi dello Stato), una volta raggiunto lo scranno di viale Mazzini, ha fatto il suo dovere com'era auspicato: cioe' ha amministrato a mo' di boiardo di Stato, che era quello che gli veniva richiesto.
Oggi, grazie ai presidenti di Camera e Senato, si e' tentata un'altra strada. Dimenticando, pero', che la Rai e' l'azienda che e': non una dinamica impresa di informazione e intrattenimento dove quando qualcosa non funziona si cambia, e che svolge la sua funzione per la crescita civica degli amministrati italiani. Ci si e' dimenticati che e' un pachiderma, su cui grava la richiesta referendaria degli italiani per una sua privatizzazione. Anzi. Si fa finta che non sia un macigno nel mercato, che falcidia pubblicita' e altro a dispetto di suoi concorrenti che, come lei, non hanno ogni italiano che, per il fatto stesso di esistere, deve versargli una gabella annuale di circa 100 euro con la beffa di vederselo chiamare abbonamento.
Se questi sono i presupposti, ci ritroveremo con un cosiddetto servizio pubblico che non sara' neanche in grado di tenere calme le voglie dei partiti onnivori (com'e' sempre stato in passato, quando alla Rai veniva trasferita pari-pari la composizione del Parlamento . ma vigeva un sistema proporzionale, non l'attuale -pur se molto zoppo- sistema maggioritario). E quindi assalti continui che mineranno anche la scelta e il controllo del piu' infimo telefim di Rai2.
E gli italiani? Quelli costretti a pagare la tassa/canone? Quelli del referendum per la privatizzazione? Quelli che del servizio pubblico non gliene frega niente, ma vorrebbero solo scelta e qualita', magari anche pagando, ma solo per cio' che decidono di consumare? Per chi ci governa e ci amministra non esistono, o meglio, sono solo un "parco buoi". Quello che costoro non sanno, o fanno finta di non sapere, e' che -scusate il gioco di parole ma serve meglio alla bisogna della tragedia in corso- ogni consumatore di informazione sa ed e' consapevole che non e' piu' tempo di servizi pubblici li' dove nasce questa informazione, ma solo di scelte in liberta' di ognuno, cioe' di mercato dell'informazione. Per l'appunto, quello che non c'e', neanche in prospettiva.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Sul portale Aduc c'e' un sito specifico sulle questioni Rai e per l'abolizione del canone/tassa: clicca qui
 
 
 
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