Hanno dormito all'addiaccio, attrezzandosi con le coperte pur di accaparrarsi l'ultimo oggetto del desiderio. E c'e' anche chi aspettava da ieri pomeriggio o chi ha fatto 400 chilometri di viaggio per averlo.
L'attesa di oltre un centinaio di fan per l'acquisto IPad e' durata fino alle 8 di questa mattina, quando l'Apple store di Roma ha aperto le porte per inaugurare la vendita del nuovo tablet dell'azienda statunitense.
Dopo un breve countdown, il primo a varcare la porta, accolto dalla ola dei commessi in tuta blu, e' stato Lucio Botteri, napoletano di 24 anni e studente universitario a Tor Vergata, laureando in scienze e tecniche dei media. 'Sto aspettando dalle 17 di ieri - ha detto Lucio arrivato con la fidanzata e felicissimo di essere il primo - ha dormito fuori e intorno alle 7 sono entrato con decine di persone'. All'esterno del centro commerciale 'Roma Est', dove si trova l'Apple store della Capitale, i 'tecnomaniaci' si sono organizzati distribuendo dei bigliettini con dei numeri scritti a penna: una sorta di 'pre-prenotazione'.
Tra la folla, in coda tanti giovani ma anche degli over 40, lavoratori e gente arrivata direttamente da Reggio Calabria, L'Aquila e altre province distanti da Roma. Ad aspettare da ore c'erano anche alcune mamme, delegate dai propri figli per l'acquisto dell'ultima diavoleria tecnologia della Apple. Il primo ad uscire soddisfatto con il suo I-Pad in un sacchetto bianco griffato della Apple e' stato Marco Granelli, impiegato di 42 anni. 'La prima cosa che faro' sara' sincronizzare la posta, navigare su internet e testare la grafica del mio gioiellino con alcuni software'. All'interno dello store i commessi e un dipendente americano dell'azienda hanno accolto gradualmente i clienti supportandoli per l'attivazione automatica e per il settaggio dell'I-Pad e invitandoli a partecipare al workshop sull'utilizzo del tablet in un angolo del negozio, dove ci sono decine di computer e centinaia di prodotti. Durante la mattinata la coda e' proseguita con altri gruppi di decine di persone che continuavano ad arrivare e a mettersi in fila.