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Canone/imposta Rai. Il senatore Maurizio Gasparri: non pagatelo contro il sinistro Santoro... Invito all'evasione fiscale? Intanto continua a non far rispettare la legalita' della commissione di vigilanza. Vergogna!!
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Comunicato 
24 ottobre 2008 0:00
 
 

"Non pagare il canone, a questo punto, e' un dovere democratico" -afferma Maurizio Gasparri, presidente del gruppo al Senato del Pdl, protestando contro 'Annozero' , la trasmissione Rai di Michele Santoro. Tutto questo (i cui particolari sono decisamente marginali rispetto all'invito all'evasione fiscale) e' perche' all'ex-ministro delle Comunicazioni non e' piaciuta una trasmissione in cui non e' stato dato spazio al movimento universitario del suo partito.
Azione Universitaria ha illustrato a Gasparri la loro "iniziativa tesa a non pagare piu' il canone della Rai, che impedisce liberta' e democrazia". Da parte sua Gasparri ha ribadito: 'Concordo pienamente con l'iniziativa che mi e' stata proposta e sosterro' la campagna di non pagamento del canone. Questo tributo non puo' essere versato a una radiotelevisione pubblica che impedisce ai ragazzi di destra di parlare. La negazione della democrazia e della liberta' del pluralismo deve essere sanzionata. Partecipero' nei prossimi giorni alle pubbliche iniziative che Azione Universitaria promuovera', perche' il canone non puo' essere piu' pagato a questa struttura che intasca i soldi del cittadino per metterli al servizio di autentiche Guardie Rosse".
Non ci strappiamo le vesti per tanta sfrontatezza sfascista, perche' e' solo la conferma che il capogruppo al Senato del Pdl, nonostante il suo autorevole incarico, e' una minaccia per le nostre istituzioni. Gia' prima di diventare ministro delle Comunicazioni nel precedente Governo Berlusconi, si era distinto per la promozione del non-pagamento del canone sempre con le stesse motivazioni, salvo poi dimenticarsene quando e' stato ministro. Crediamo che il sen. Gasparri non sia stupido e quindi sappia di cosa sta parlando: prendiamo atto che sta facendo opera di sfascismo istituzionale e fiscale. Stravolge e piega le regole della comunita' civile e fiscale al proprio uso e consumo e, nei fatti, contribuisce ad alimentare la gigantesca confusione che regna sul canone Rai, che' e' una mera imposta non per vedere Michele Santoro o gli studenti di Azione Universitaria, ma per il possesso di un qualunque apparecchio atto a ricevere trasmissioni tv, anche se si guardano solo dvd o si usa la playstation.
Quello che dice oggi il sen. Gasparri e' una vergogna!! Vada per i suoi ragazzi che forse, come buon parte degli italiani, credono di pagare il canone Rai per le trasmissioni che vedono sul cosiddetto servizio pubblico e si lamentano per la mancanza di spazio al loro movimento. Ma non c'e' attenuante per il senatore Gasparri, ex-ministro.
Vergogna due volte!! Perche' in questi giorni, e' proprio il sen. Gasparri, capogruppo a Palazzo Madama, che da' indicazioni ai propri colleghi di disertate le votazioni per la nomina del presidente della commissione di vigilanza Rai, cioe' per impedire che svolga piene funzioni la commissione parlamentare che dovrebbe vigilare sulla correttezza dell'informazione e dell'intrattenimento di Stato.
Probabilmente il senatore Gasparri non sa cosa significhi, in termini istituzionali, la parola vergogna, percio' non ci aspettiamo quasi nulla da parte sua. Ma se vuole, ci smentisca e gli chiediamo scusa a gran voce: ritratti le autentiche fesserie istituzionali che ha detto, firmi la nostra petizione per l'abolizione del canone/imposta e si faccia paladino perche' l'interrogazione che la sen. Donatella Poretti ha presentato in Senato per fare chiarezza su questo canone, abbia una risposta dal competente ministero (1).

 
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