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Canone/imposta Rai. Il sottosegretario Romani e' ignorante o fa il finto tonto?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
3 dicembre 2008 0:00
 
Il sottosegretario Paolo Romani e' quello che, nel Governo, dovrebbe occuparsi di canone Rai, e infatti ogni tanto ne dice qualcuna cercando di appagare la sete di informazioni e novita' di un cosi' importante, pur se circoscritto, ambito. Stiamo parlando dell'imposta piu' odiata dagli italiani, che si paga per il possesso di un televisore o qualunque cosa assomigli ad esso e attraverso il quale si ricevono immagini: pubbliche o private che siano, comunque immagini per le quali dobbiamo pagare 106 euro all'anno.
Il nostro sottosegretario sembra un fine politico, tant'e' che nella sua ultima esternazione dice e non dice, fa sfoggio di pesantissima ignoranza, fa il finto tonto, parla a vanvera e nel contempo a ragion veduta... per l'appunto un fine politico, di quelli che continuano a far navigare il nostro Paese nello sfascismo e nella crescita di sfiducia di chiunque verso le istituzioni.
Cosa ha detto di cosi' ripugnante il nostro sottosegretario, si' da farci sfoggiare tutto l'armamentario lessicale per manifestare lo sdegno di sudditi che non si rassegnano ad esser tali? Ha letteralmente preso in giro i giornalisti che gli hanno fatto le domande, con la convinzione che chi avrebbe letto sarebbe stato un emerito ignorante senza cognizione di causa. Il problema dell'on. Romani e' di riuscire a far pagare questa imposta anche a quel 27% che, secondo lui, oggi la evade: le sue ricette sarebbero il pagamento all'interno della bolletta della luce (chi ha la corrente ha -sempre secondo lui- necessariamente un apparecchio tv, salvo prova contraria a carico del contribuente), la riduzione di circa una trentina di euro.. nel frattempo, pero' lo vuole adeguare al tasso inflattivo portandolo a 107,5 euro (per non smentire il trend di aumento tasse nell'informazione che il suo Governo sta perseguendo).
Il giornalista de "Il Giornale" gli chiede: "ma c'e' anche la possibilita' di richiedere il sacco di iuta per avere il suggellamento del proprio apparecchio per chi non vuole finanziare la tv di Stato?". E Romani risponde: "eh eh eh.. Questo non lo so...". Ma il nostro sottosegretario "ci fa o ci e'"? E' convinto che chi legge e' ignorante e per questo fa finta anche lui di esserlo? E' bene che che il nostro onorevole sappia che a lui, per la funzione istituzionale che svolge, non e' consentito rispondere in quel modo: i contribuenti hanno il diritto di sapere, perche' se cosi' non e' lui sta solo lavorando per lo sfascio dell'istituzione per cui ha un mandato di governo.
Un altro aspetto non secondario si aggiunge al pianto di miseria di questo sottosegretario presunto ignorante: si lamenta del 27% di evasione delle famiglie ma non dice nulla del quasi 100% di evasione delle aziende, pubbliche e private, che, possedendo un computer hanno proprio quello che la legge chiama apparecchio atto od adattabile alla ricezione di trasmissioni tv. Gli arroganti intrusi esattori della Rai sono specializzati nel minacciare le famiglie cercando di introdursi nelle case delle persone, fanno anche firme false su dichiarazioni di possesso di apparecchi tipo-tv spacciate per dichiarazioni di avvenuta visita (proprio come alcuni venditori di enciclopedie che per strada fanno firmare gli allocchi), ma mai sono inviati, per esempio, alle Poste, in banca, nei ministeri... cioe' un bacino di evasione che va oltre il miliardo di euro l'anno. Questione su cui il ministero dell'on.Romani non si degna di rispondere alle interrogazioni parlamentari presentate da alcuni suoi colleghi (1). Questione che farebbe esplodere in tutte le sue vessatorie contraddizioni il finanziamento della tv di Stato ad opera di norme del 1938, quando la tv in Italia non esisteva neanche.
Pessima pagina di funzione istituzionale questa del sottosegretario Paolo Romani. Di quelle che, pur non foraggiando noi l'evasione fiscale in merito, non ci fanno sentire a disagio verso chi la pratica.
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