La Commissione Ue ha aperto un'inchiesta antitrust contro Google per abuso di posizione dominante nel settore delle ricerche on line dopo aver ricevuto una serie di ricorsi da parte di vari fornitori di servizi.
Secondo i fornitori di servizi che hanno presentato ricorsi all'Antitrust, la loro attivita' viene penalizzata nei risultati di ricerca a pagamento e gratuiti di Google che, peraltro, favorirebbe i propri servizi. L'apertura della procedura non implica che la Commissione abbia gia' in mano le prove dell'esistenza di una infrazione alle norme antitrust. Significa solo, indica una nota comunitaria, che sara' condotta una inchiesta approfondita "in via prioritaria".
Uno dei ricorsi e' stato inviato dalla societa' Ciao, un portale acquistato nel 2008 da Microsoft, che ha contestato le condizioni contrattuali di Google sulla pubblicita'. Altri due ricorrenti hanno contestato il motore di ricerca nel settore della giustizia (ejustice.fr) e sulla comparazione dei prezzi (il sito britannico Foundem) Il caso era emerso in febbraio, ma allora Bruxelles non aveva aperto un'inchiesta formale, con la quale adesso intende verificare se ha creato dei problemi di concorrenza.
In particolare l'Antitrust si occupera' delle clausole di esclusivita' a partner pubblici verificando se e' vero che viene impedito loro di disporre certe pubblicita' fornite dai concorrenti sui siti web cosi' come ai fornitori di computer allo scopo di escludere degli strumenti concorrenti di ricerca. Google ha indicato che ha intenzione di collaborare con l'Antitrust europeo: "Siamo coscienti che si puo' sempre migliorare e per questo collaboreremo con la Commissione per rispondere a tutte le preoccupazioni", ha indicato un portavoce del gruppo.
Anche l'Antitrust italiano ha aperto un'istruttoria su Google, che ha portato alla presentazione di impegni da parte di Google.