testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Affitto linee ad operatori alternativi: Telecom ottiene l'aumento dall'Agcom... che ricadranno sugli utenti
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
10 settembre 2010 9:46
 
 Aumentano le tariffe che i gestori alternativi devono pagare a Telecom Italia per l'affitto delle linee, e si prevedono ripercussioni per gli utenti: i gestori Vodafone-TeleTu, Fastweb, Wind, Tiscali ed altri minori, adegueranno i loro piani tariffari. Manca ancora un passaggio per l'effettività del provvedimento, ma è prevedibile che gli aumenti per l'utenza finale saranno ben più consistenti rispetto a quanto gli alternativi dovranno pagare in più a Telecom Italia.
Nel comunicato dell'Agcom che segue, viene evidenziato come gli aumenti concessi a Telecom siano inferiori a quelli ipotizzati e che comunque le tariffe rimangono al di sotto della media europea. Comunque di aumenti si tratta di cui beneficia il padrone della rete ultimo miglio, Telecom Italia. 
Il Consiglio dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato lo schema di provvedimento da inviare per il prescritto parere alla Commissione europea, relativo al nuovo modello contabile ed alla definizione dei prezzi dei servizi all'ingrosso di unbundling, bitstream e wholesale line rental (WLR) che prevedono incrementi inferiori a quanto previsto.
In dettaglio per il canone di unbundling resta confermato nel 2010 il valore di 8,70 euro/mese. Per il 2011 e 2012 viene fissato rispettivamente a 9,14 e 9,48 euro/mese (anziche' 9,26 e 9,67). Per l'anno in corso, l'adeguamento previsto colloca l'Italia al di sotto della media dei primi sedici Paesi UE (9,46 euro/mese) e a significativa distanza dal valore dei paesi che adottano un modello analogo al nostro Paese (10,02 euro/mese).
L'adeguamento tariffario prevede inoltre che il canone del servizio WLR al 2012, sara' di 13,16 euro/mese, anziche' 13,43, registrando quindi un incremento piu' contenuto di quanto sottoposto a consultazione pubblica. Per i servizi bitstream e' prevista una riduzione lungo il triennio superiore all'1% l'anno.
Per le sole variazioni in aumento e' previsto che esse entrino in vigore una volta che siano stati accertati effettivi miglioramenti nella qualita' della rete, con riferimento ad indicatori di attivazione e di manutenzione dei servizi in oggetto.
L'Agcom sottolinea che i valori delle nuove tariffe sono stati ottenuti grazie alla definizione di un modello di rete efficiente di tipo economico ingegneristico, come previsto dalla delibera 731/09/CONS e richiesto dalla Commissione europea. Il ricorso a questo modello allinea l'Italia alle best practices vigenti nella gran parte dei paesi europei.
Il testo approvato tiene conto degli esiti della consultazione pubblica, ed in particolare delle osservazioni avanzate sia dagli operatori concorrenti (OLO) che da Telecom Italia.
Le reazioni. 
Gli operatori alternativi, aumenti in vista. Gli operatori alternativi 'contestano fortemente' la proposta odierna dell'Autorita' per le Garanzie delle Comunicazioni con la quale vengono aumentati i prezzi dei servizi di accesso all'ingrosso offerti da Telecom Italia. Qualora fossero confermati gli aumenti contenuti nello schema di provvedimento da inviare per il prescritto parere alla Commissione europea, spiegano gli Olo, ci saranno 'gravi ripercussioni sull'intero mercato e sui consumatori italiani in termini di aumenti di prezzi, minore concorrenza ed innovazione'.
In una nota Vodafone, Wind, Fastweb e Tiscali affermano che 'la decisione dell'Autorita' rappresenta un significativo passo indietro nel processo di liberalizzazione del mercato della telefonia fissa e, se confermata, avra' gravi ripercussioni sull'intero mercato e sui consumatori italiani in termini di aumenti di prezzi, minore concorrenza ed innovazione'. Inoltre essa rappresenta 'un forte disincentivo per Telecom Italia ad investire sulla rete nuova a dispetto di quanto dichiarato, aumentando infatti la profittabilita' della vecchia rete'. Infatti 'l'alta redditivita' dell'attuale rete in rame, in gran parte ammortizzata, e l'assenza di stimoli competitivi crea l'incentivo a Telecom Italia per continuare ad offrire i propri servizi' sulla stessa rete in rame.
Secondo gli Olo l'aumento contenuto nel provvedimento dell'Agcom 'e' in netta controtendenza rispetto alla riduzione del prezzo del canone unbundling in Europa e pone gia' da oggi i prezzi italiani sopra la media europea (che, come noto, e' di 8,38 euro al mese)'.
Infine 'la decisione altera irreparabilmente il percorso di sviluppo della nuova rete in fibra in Italia, avvantaggiando l'operatore ex-monopolista nel mantenimento della vecchia rete in rame, portando gli operatori alternativi ad aumentare i prezzi finali al consumatore italiano'.
Il parlamentare, Calabrò servo. L'onorevole Jonny Crosio, Lega Nord, commenta l'aumento delle tariffe unbundling deciso oggi dall'Agcom: "questo e' un altro passo falso dell'Agcom.
Che favorisce solo Telecom. A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca. E' forse questa una mossa per risanare i bilanci dell'ex monopolista? Il rischio e' che i concorrenti di Telecom Italia per poter rimanere sul mercato scarichino questo aumento sugli incolpevoli cittadini. Un grazie a Calabro', servo di Telecom".
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS