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 ITALIA - ITALIA - Antitrust e Agcom a duello per ... qualche dollaro in più
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Notizia 
24 aprile 2010 11:30
 
"Uno scontro durissimo andato in scena alla camera dei deputati. Ed ad opporsi sono due inconciliabili visioni del mondo. Il tema e' quello del finanziamento delle Autorita' indipendenti, tanto piu' sentito se si considera come i vari Garanti italiani siano spesso e volentieri oggetto di pressioni, scrive Stefano Sansonetti su Italia Oggi. Da una parte c'e' il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala', per il quale ci vorrebbe un fondo unico a cui tutte le Autorita' sarebbero chiamate a versare le loro entrate. Successivamente il fondo verrebbe diviso per il finanziamento delle varie strutture.
Dall'altra Corrado Calabro', che nemmeno vuol sentir parlare di questa iniziativa, perche' le entrate di un Garante devono essere considerate di quest'ultimo e basta. Di tutto questo ha deciso recentemente di occuparsi la commissione affari costituzionali di Montecitorio, che a inizio marzo ha dato il via a un'indagine conoscitiva 'sulle Autorita' amministrative indipendenti'. E quindi su quell'universo popolato in Italia dalle varie Antitrust, Agcom (Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni), Garante per la protezione dei dati personali (privacy), Autorita' per l'energia elettrica e il gas e via dicendo. Le audizioni in commissione sono iniziate con il botto. Il terreno dello scontro e' stato senza dubbio quello relativo ai meccanismi di finanziamento delle Autorita'.
Catricala', a tal proposito, ha manifestato il suo favore per una precedente proposta avanzata dal ministero dell'economia.
Si tratta dell'istituzione di un fondo nel quale far confluire le entrate di tutti i Garanti integralmente a carico del mercato. In pratica una sorta di finanziamento del sistema Authority, dal momento che si provvederebbe al sostentamento di ciascuna struttura attraverso una successiva distribuzione delle risorse del fondo. 'Noi pensiamo che il meccanismo sia valido', ha detto in commissione il numero uno dell'Antitrust, <<perche' non crediamo che se qualcuno paga una fee all'Antitrust la stessa sia dell'Antitrust: e' sempre del settore pubblico'. E ancora: 'Ugualmente non pensiamo che se Telecom paga qualcosa all'Agcom il contributo sia di quest'ultima'. La conclusione di Catricala' e' che 'si tratta di risorse pubbliche, che rientrano nella fiscalita' generale e possono essere utilizzate al meglio per finanziare l'intero sistema'.
Che ne pensa Calabro'? Tutto il peggio possibile, a stare a quanto ha detto alla commissione parlamentare giusto qualche giorno piu' tardi. 'Il fondo unico sarebbe in palese contrasto con il diritto comunitario', ha scolpito il capo dell'Agcom, perche' 'reciderebbe alla radice il legame finanziario diretto, proporzionale e trasparente che esiste tra regolato e regolatore'. Piu' netto di cosi' non si potrebbe, ma per evitare anche il minimo equivoco, Calabro' illustra tutta la sua filosofia. Accettare il fondo unico avrebbe come conseguenza che "il settore delle comunicazioni elettroniche potrebbe trovarsi a sostenere, a sua insaputa, i costi di un'Autorita' diversa da quella settoriale".
Esattamente come vorrebbe Catricala'. Sullo sfondo, in realta', ci sono i diversi sistemi di finanziamento oggi esistenti, alcuni dei quali, complice la crisi, sono stati penalizzanti per Autorita' come l'Antitrust. Per questo Catricala' vorrebbe tanto questa specie di fondo perequativo generale".
 
 
 
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