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 ITALIA - ITALIA - Governo: il duopolio Rai-Mediaset non esiste piu'
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Notizia 
5 giugno 2008 0:00
 
Rai e Mediaset controllano soltanto meta' delle frequenze analogiche (10 mila su le 20 mila utilizzate) censite da poco dall'Autorita'per le Comunicazioni in collaborazione con il ministero delle Comunicazioni, che ha portato alla creazione di un 'catasto' nazionale.
E' quanto ha voluto precisare il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, nell' Aula del Senato, durante l'esame del decreto legge sugli 'Obblighi comunitari' che contiene anche norme in materia televisiva.
In base al catasto delle frequenze - ha detto Romani - Rai e Mediaset ne gestiscono insieme circa il 50%: in dettaglio, la Rai ne controlla il 29%, Mediaset il 22%. Il 40% e' gestito invece dalle emittenti locali. Mi sembra un dato diverso rispetto a chi parla ancora di duopolio'.
Quanto alla distribuzione delle frequenze digitali in Sardegna, prima regione passata completamente alla nuova tecnologia, il sottosegretario ha ricordato che 'su circa 35 multiplex digitali, solo un terzo e' stato assegnato a Rai e Mediaset; piu' di un terzo e' andato alle emittenti locali, il restante terzo, cioe' 10 multiplex, e' stato assegnato ad altri soggetti come Telecom, Rete A, D-Free e H3G per i videofonini.
Si e' anche creato un 'dividendo digitale' di due multiplex, cioe' la bellezza di dieci canali, che il ministero puo' attribuire a nuovi soggetti'. Il modello adottato in Sardegna, ha aggiunto Romani, 'avviato dal governo Berlusconi, proseguito dall'esecutivo Prodi e poi oggi, e' stato riconosciuto come virtuoso anche dall'opposizione'.
Piu' in generale, il sottosegretario ha ribadito che scopo dell'emendamento al dl-Ue e' 'dare velocemente e concretamente risposte ai rilievi dell'Europa' che ha gia' avviato una procedura di infrazione a carico dell'Italia, per evitare il deferimento del nostro Paese davanti alla Corte di giustizia di Strasburgo.
 
 
 
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