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 ITALIA - ITALIA - Rai. Santoro multato per il vaff... al direttore generale Masi
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Notizia 
13 ottobre 2010 13:15
 
 La Rai ha multato Michele Santoro con una sospensione di 10 giorni dalla trasmissione "Anno Zero" e detrazione dello stipendio del 18 ottobre. La sanzione fa seguito al richiamo del direttore generale, Mauro Masi, per il "Vaffa..." ai vertici dell'azienda nella trasmissione d'apertura del 23 settembre. La decisione e' stata notificata oggi al giornalista con una lettera. Immediata e dura la risposta del conduttore. "Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, e' di una gravita' inaudita e, contro di esso, reagiro' con tutte le mie forze in ogni sede", ha scritto Michele Santoro in una lettera al presidente della Rai, Paolo Garimberti, e a tutti gli altri componenti del Cda di viale Mazzini.
Un provvedimento, prosegue il conduttore di 'Annozero', che equivale a "un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilita'". E aggiunge: "Ritengo, tuttavia, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa 'punizione esemplare', debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal direttore generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Perche', prosegue Santoro, "una punizione nei miei confronti si trasforma cosi' in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe a un programma di grandissimo successo, dopo averlo gia' sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta". Di qui la considerazione di Santoro che tutto questo sia "un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilita'".
La Rai: nessuna censura. In una nota la Rai replica.
Il provvedimento disciplinare adottato nei confronti di Michele Santoro non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica.
Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise:
- l’uso del mezzo televisivo a fini personali;
- un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell’equilibrio all’interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione.
Nessuna censura, ribadisco, nessun attentato alla libertà d’informazione. Le responsabilità di Michele Santoro sono esclusivamente di ordine disciplinare nell’ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all’interno della Rai, sono tenuti ad osservare.
Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche all’interno delle quali sia possibile garantirsi il diritto all’impunità, tanto più quando si arriva ad insultare il Capoazienda in diretta televisiva con una modalità di contenuti ed espressioni che crea un caso che non ha precedenti al mondo.
 
 
 
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