testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Ripartizione frequenze. Mediaset teme che assegnazione ad operatori telefonici mobili penalizzino le tv. L'Agcom non concorda
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
9 ottobre 2010 8:32
 
  "L'infrastruttura di rete e' cruciale per lo sviluppo economico del Paese e per la competitivita' delle nostre imprese, soprattutto medio/piccole": lo ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, intervenuto al convegno di Capri sulle tlc. "Quello per la costruzione delle reti avanzate - ha aggiunto - e' un investimento strategico che deve avere nell'impulso della politica di governo il driver piu' forte".
Confalonieri ha anche avanzato il rischio che nella spartizione delle frequenze gli operatori televisivi possano rimanere daneggiati: "E' evidente che sara' interessata a utilizzare per le sue offerte anche la larga banda e che questa dovra' essere disponibile indiscriminatamente a parita' di condizioni per tutti gli operatori". Infatti "l'ipotesi di liberare, per la gara rivolta ai servizi mobili, uno spicchio importante di spettro televisivo comporta per la tv un'ulteriore contrazione di spazio fisico disponibile'. Allora "il suggerimento a livello europeo andrebbe almeno coordinato con le esigenze anche dei broadcaster di sperimentare e attuare nuove tecnologie diffusive. e soprattutto verificato con l'utilita' vera dei servizi che gli operatori telco offrirebbero ai consumatori".
Il presidente di Mediaset invita anche a considerare altre "due evidenze": la presenta di oltre 500 tv locali e la natura a pagamento dei servizi che gli operatori mobili andranno a offrire. Oltre tutto, ha concluso, non va dimenticato che "la tv gratuita di sempre rimarra' servizio universale e patrimonio di rilevante interesse generale".
"La tv è utile ma le comunicazioni hanno un valore aggiunto perchè il paese non scivoli nella recessione". Questa la risposta del presidente dell'Autorità per le Comunicazioni, Antonio Calabró, alle perplessità sollevate sulla messa a gara di frequenze in banda televisiva per gli operatori mobili. Calabró ha sottolineato,che si tratta tra l'altro di un "obbligo comunitario cui non si sfugge al 2015 e che potrebbe essere anticipato al 2012". Tutto questo inoltre va nella direzione di favorire la banda larga mobile che "già oggi dà segni di collasso", ribadisce Calabró.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS