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 ITALIA - ITALIA - Sky sul digitale terrestre. Governo d'accordo con Mediaset: assurdo, tv satellitare è 'straniera' e monopolista
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Notizia 
21 luglio 2010 10:22
 
 "Sono sorpreso della scelta della commissione Europea di consentire a Sky di partecipare a una gara non economica, concordata con la stessa Commissione per chiudere una procedura d'infrazione al fine di favorire l'ingresso di nuovi entranti e degli operatori minori gia' presenti sul mercato, mentre il Governo italiano ha sempre eccepito che, in realta', Sky rappresenta un gruppo statunitense monopolista del mercato satellitare e, di fatto, del mercato della Pay Tv". Lo afferma Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico, che in piena sintonia con le dichiarazioni di Mediaset manifesta la sua contrarietà al provvedimento dell'Ue che permetterà a Sky di entrare subito nel mercato del digitale terrestre. "E' bene tenere presente che per riservare cinque frequenze da destinare al dividendo digitale il nostro Paese ha, infatti, sottratto risorse frequenziali a ciascuno dei principali operatori nazionali (Rai, Mediaset e Telecom Italia media) e ha rinunciato (nelle aree gia' digitalizzate) e dovra' rinunciare ad assegnarle (nelle aree ancora da digitalizzare) agli altri operatori e a oltre 500 Tv locali".
"E' assurdo - prosegue Romani - che di questo sacrificio imposto all'intero sistema televisivo del nostro Paese a trarne beneficio sia, gratuitamente - la gara e' un beauty contest basato su parametri di solidita' di impresa, capacita' tecnica, programmazione e presenza sul mercato -, non un vero nuovo entrante ma un soggetto gia' ben radicato nel nostro Paese.
Un problema che evidentemente la stessa Commissione si e' posta nel momento in cui ha ritenuto di non eliminare tout court i vincoli contenuti negli impegni sottoscritti nel 2003 da News Corp, imponendo una serie di condizioni per la partecipazione alla gara e l'utilizzo free on air per cinque anni del mux eventualmente acquisito a seguito della gara stessa. Come ho avuto modo di manifestare apertamente al commissario Almunia, continuo a ritenere questa modifica degli impegni ingiustificata e grave, presa astrattamente, senza tenere nella benche' minima considerazione i suoi effetti dirompenti sul mercato italiano, anche in termini di pluralismo, e l'opinione fortemente contraria di tutti gli operatori italiani pubblici e privati, nazionali e locali".
 
 
 
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