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Anche dopo il terremoto di Haiti e' stata Internet e la rete dei social network A garantire un flusso di informazioni altrimenti indisponibile, con le linee telefoniche interrotte e i televisori distrutti. Migliaia di persone hanno potuto organizzare i primi soccorsi, lanciare appelli per trovare i propri cari, avviare gare di solidarieta' per gli aiuti grazie a strumenti come Twitter, Facebook e Skype.
Strumenti tecnologici che hanno oramai superato tutte le barriere, anche quelle istituzionali: e' grazie a Skype che l'Ambasciata di Haiti in Italia riesce a mantenersi in contatto con l'isola.
Sulla corsa alla solidarieta', l'Fbi ha diffuso negli Stati Uniti un'allerta per mettere in guardia gli americani che intendano fare offerte a sostegno degli aiuti ad Haiti a stare attenti alle frodi via internet. 'L'FBI ricorda agli utilizzatori di internet che ricevono richieste di aiuto dopo il terremoto ad Haiti di raddoppiare la loro vigilanza prima di rispondere a queste domande', ha precisato la polizia federale americana in un comunicato. L'Fbi nella nota ha invitato gli utenti del web a 'non rispondere a degli 'spam', e a non aprire i 'link' contenuti in questo tipo di messaggi'. Nello stesso tempo l'Fbi ha avvertito gli americani ad 'essere prudenti nei confronti di persone che dovessero presentarsi come rappresentanti di organizzazioni di aiuto'.