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 ITALIA - ITALIA - Tv: il digitale terrestre presto arrivera' in Piemonte
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Notizia 
24 giugno 2008 0:00
 
Entro due mesi e mezzo ci sara' una mappa delle zone d'Italia che passeranno al digitale terrestre, per poi studiare l'ipotesi di incentivi alle aziende per gli impianti e risolvere anche la questione di quelli per i consumatori, dopo lo stop dell'Unione europea ai contributi per l'acquisto di decoder. Il tutto con l'obiettivo di 'compiere piu' velocemente rispetto all'attuale data fissata al 2012 il passaggio completo alla televisione digitale terrestre'.
Queste le linee del governo sullo sviluppo futuro di questa tecnologia in Italia disegnate dal sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni Paolo Romani al convegno dell'Isimm su 'Organizzare il mercato: il digitale terrestre nel sistema Italia'.

Nell'emendamento approvato definito 'salva Retequattro che con Retequattro non c'entrava nulla - dice Romani - c'e' scritta una cosa importante e cioe' che nei prossimi due mesi e mezzo il ministero fara' una road map del digitale terrestre e diremo quali sono le regioni che nei prossimi mesi saranno digitalizzate'. Dopo la Sardegna e la Valle D'Aosta, sara' quindi la volta del passaggio al digitale per Torino e Cuneo e della Pianura Piadana piu' in generale, spiega ancora Romani.
'In un ordine temporale ancora da stabilire', sostiene il sottosegretario, sara' anche la volta di Alessandria, Novara, Vercelli, del Trentino e di Bolzano ('che sono gia' prontissimi'), per poi passare a Roma e alla provincia.

'In un settore cosi' complesso - spiega Romani - il ruolo politico deve essere quello della sintesi e della semplificazione e di immaginare ipotesi di sviluppo. L'obiettivo del ministero per il digitale terrestre e' quello di fare prima dei tempi immaginati dal governo precedente. Abbiamo scelto il 2012 e se la data sara' rispettata arriveremo buoni ultimi in Europa, speriamo invece di fare un pochino prima'. Partendo magari dalla semplificazione delle piccole cose: 'ho saputo ad esempio che ci vuole l'accordo di due terzi dei condomini per accertare il cavo, e' una fesseria'.

Quindi si partira' dalla mappa delle zone che passeranno al digitale terrestre, ma 'esiste anche il problema dei costi. C'e' la Rai, c'e' un grande operatore privato, ci sono gli operatori locali, e ognuno indica una cifra diversa relativa ai costi degli impianti. Noi siamo disponibilissimi per un tavolo di concertazione e anche a reperire risorse ma dopo il confronto per fare chiarezza su come agire. Sono soldi che potrebbero andare a beneficio delle aziende ma pensiamo di porci anche il problema degli incentivi per i consumatori. Dopo lo stop Ue bisognera' studiare la questione e trovare uno strumento adeguato'.

Per Romani 'con cinque anni di legislatura e una maggioranza solida le ipotesi di sviluppo si possono affrontare', dice ancora Paolo Romani convinto pero' che per quanto riguarda l'Europa 'nei nostri confronti si e' sedimentata un'idea che noi nel settore siamo un po' 'mariuoli', anche grazie al governo precedente. Siamo alle soglie del digitale e oggi l'Ue vuole ancora sapere se c'e' spazio per qualche operatore nell'analogico'.
Ma il sottosegretario e' convinto che invece l'Italia 'fara' il suo percorso non soltanto nel digitale terrestre ma anche nella banda larga, tema che merita a sua volta un approfondimento'.

 
 
 
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