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 ITALIA - ITALIA - Tv. Modifiche alla legge Gasparri: il Parlamento approva
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5 giugno 2008 0:00
 
Il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto che contiene "Interventi urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari", all'interno del quale il governo ha inserito delle norme sulla televisione, tese a rispondere alle obiezioni della Commissione Ue sulla legge Gasparri e ad evitare il deferimento alla Corte di Giustizia di Lussemburgo.
Il provvedimento, ribattezzato dall'opposizione "SalvaRete4", e' stato oggetto di un acceso scontro alla Camera tra forze politiche. Alla fine l'esecutivo ha deciso di ritirare a Montecitorio la norma piu' discussa, quella parte del comma 3 che sosteneva "la prosecuzione nell'esercizio degli impianti di trasmissione" per tutti quegli operatori autorizzati sull'analogico fino al 2012, data per il passaggio definitivo alla tecnologia digitale. Fin dall'inizio l'opposizione aveva letto in questa norma un tentativo di 'sanare' la posizione di Rete4 il cui titolo a trasmettere e' contestato da diverso tempo.
Il testo approvato dal Senato introduce tre novita' normative: per la tv digitale terrestre le licenze sono trasformate in semplice autorizzazioni; il trasferimento di frequenze tra un operatore ad un altro anche a titolo oneroso, il cosiddetto 'trading' e' permesso a tutti anche agli operatori non attivi sulla tv analogica (come prevedeva finora la Gasparri); le frequenze per il digitale saranno assegnate in base alle procedure stabilite dall' Agcom nel rispetto dei principi comunitari, basati su criteri "obiettivi, proporzionati, trasparenti non disciminatori".
Inoltre la nuova normativa prevede che, "entro tre mesi" dall'approvazione, e' definito "un calendario per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale terrestre con l'indicazione delle aree territoriali interessate e delle rispettive scadenze".
Il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha sottolineato che la parte del comma 3 cancellata durante l'esame alla Camera "non permette di rispondere a tutte le richieste di modifica avanzate dalla Ue alla legge Gasparri. Non abbiamo posto un limite alla trasmissione degli operatori in tecnica analogica, che doveva coincidere con lo switch off stabilito per legge al 2012".
Per Romani, quindi, la norma approvata definitivamente dal Parlamento "permette di dare risposta solo a tre dei quattro problemi sollevati dalla Ue".
Si trattera' ora di verificare se le risposte provenienti da Roma basteranno a bloccare la procedura di infrazione avviata nel 2006 dalla Commissione di Bruxelles, che e' giunta al secondo 'stadio', il parere motivato, che precede il deferimento alla Corte di Giustizia di Lussemburgo.
 
 
 
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