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atto precetto wind
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Lettera 
13 ottobre 2015 0:00
 
si chiedono lumi su cosa fare riguardo a quanto ci è accaduto.
Wind ciha notificato un precetto per oltre 25000 euro per fatture non pagate. Il decreto ingiuntivo pero' lo abbiamo ritirato dopo quasi 6 mesi insieme al precetto. Ora la faccenda è che di fatto cio' che chiede ora (siamo a settembre2015) riguarda fatture emesse nel 2008/2009 dopo la disdetta inviata con regolare A/R. Di fatto siamo stati clienti solo per 7 mesi per problemi di malfunzionamento delle linee: i guasti sono stati innumerevoli. In quei 7 mesi ci sono stati oltre interventi tecnici numerose mancanze amministrative da parte di wind sempre contestate e rimaste inevase. Quindi alle ns. istanze risarcitorie mai nessuna risposta (specifico che erano 16 linee aziendali di un callcenter). Oltretutto abbiamo cessato la ditta a dicembre 2008.
Nonostante cio' hanno continuato ad mettere fatture anche negli anni a seguire. Ora ci mandano questo precetto con intimazione a pagare somme non dovute. Nel 2008 gli mandammo anche una raccomandata di messa in mora perchè procedessero a risarcimento danni e storni di costi non dovuti nelle fatture ma mai nessuno ha risposto. Oggi ci troviamo con questo precetto. Abbiamo pochi giorni e non si riesce a capire neanche attraverso i legali come procedere: possibile che non possiamo opporci considerato che ci chiedono somme ingiuste per fatture emesse non solo dopo la disdetta A/R ma addirittura dopo che la ditta è anche cessata?
Dobbiamo pagare e poi denunciarli per truffa? per estorsione? O possiamo opporci adducendo l'illegittimità della pretesa. Gli avvocati dicono che al precetto ci si puo' opporre solo se la notifica non è corretta, insomma per vizio di forma. Ma possibile mai che dobbiamo subire questa ingiustizia sol perchè non ci siamo opposti all'ingiunzione di pagamento (ormai siamo al precetto).
Se ci chiedete perchè l'ingiunzione è stata ritirata adesso è solo perchè ora lasciano come avviso un tagliandino tipo scontrino che è rimasto arrotolato come fosse una sigaretta nel fondo della cassetta delle lettere. Solo ora, andando a ritirare il precetto si è capito che doveva esistere un decreto ingiuntivo per cui andando a cercare bene è saltato fuori questo "rotolino" in fondo alla cassetta delle lettere. Ma è possibile mai che documenti così importanti si affidino a semplici "scontrini" lasciati dal postino senza un preavviso come una volta con le cartoline di cartone??
Confidiamo in voi... sperando di non dover trovare giustizia davanti alle telecamere delle Iene come ormai spesso accade in Italia. E' possibile mai che ci si debba mettere in piazza per risolvere simili cose.
Grazie per la risposta che potrete darci in tempi stretti... abbiamo solo pochi giorni per opporci al precetto.
Anna, da Brindisi (BR)

Risposta:
comprendiamo le Sue ragioni ed il Suo stupore.
Dobbiamo, tuttavia, rilevare che nonostante Voi abbiate le Vostre legittime ragioni queste non sono state manifestate nei modi e nei termini di legge.
Con la conseguenza, assurda, che non potranno più essere opposte in quanto le stesse avrebbero dovuto essere poste a fondamento dell'opposizione a decreto ingiuntivo.
Proprio la possibilità di utilizzare un autonomo mezzo di impugnazione impedisce di muovere queste contestazioni in questa sede.
Non potete muovere, a nostro giudizio, alcuna contestazione penale nei confronti della compagnia.
Non importa che l'azienda sia cessata poichè i debiti e i crediti passano ai soci.
 
 
 
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