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Banche in stile Facebook
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Articolo di Redazione
14 dicembre 2010 11:04
 
"Banking con gli amici" è il motto della tedesca Fidor Bank. Conta 7000 clienti e vuole espandersi al più presto anche all'estero. I suoi fondatori avevano già messo sottosopra il mondo finanziario; con il primo Internet-Broker.

Per un banchiere svizzero improntato alla riservatezza sarebbe orribile: I clienti in parte si conoscono tra di loro; discutono di temi monetari ed esprimono giudizi su consulenti e prodotti bancari per dare un'idea agli altri; in più offrono spunti per nuovi prodotti e, in caso di necessità, si prestano reciprocamente modeste somme di danaro. Un "portamonete elettronico" che in Internet consente di trasferire soldi in tempo reale, anche via email o per telefonino.
Alla Fidor Bank, con licenza universale su tutto il territorio tedesco, questa è realtà già da un anno, quando la società di Monaco definì il suo modello commerciale "Banking mit Freunden". Il suo successo stupisce gli stessi fondatori. Neanche un euro speso in promozione commerciale, eppure la banca conta 7000 clienti e 70 milioni di euro in depositi, dice il portavoce del consiglio direttivo, Matthias Kroener. "I nostri clienti hanno una gran voglia di comunicare tra loro. Il pregiudizio secondo cui non sta bene parlare di soldi è decisamente smentito". La giovane banca ha dovuto addirittura tirare il freno per non essere sommersa dalle richieste.
Ora desidera espandersi il prima possibile, visto che le proposte e la struttura stessa si prestano alla dimensione internazionale. "L'anno prossimo vogliamo aprirci quanto meno all'area Ue".
Malgrado i successi iniziali, Matthias Kroener sarebbe giudicato un visionario dal mondo bancario, se non fosse che, nel 1993, a soli 32 anni, contribuì a creare il primo Discount- e Internet-Broker in Germania, la DAB Bank.

Il cliente bancario è un frustrato fedele
Oggi quasi tutta l'équipe iniziale di DAB Bank lavora alla Fidor. Così come Martin Koelsch, ex responsabile di Hypovereinsbank. Un tale personale, unito a un modello commerciale così singolare, suscita l'attenzione in un settore ritenuto nemico delle innovazioni e persino della clientela. Non per nulla i consulenti aziendali definiscono il cliente bancario tedesco "leale per frustrazione", dato che non riesce a vedere alternative al grigio status quo.
Finora esistono poche offerte nel settore europeo della banca al dettaglio che si smarchino dalla piatta uniformità, e le poche arrivano dal Sud dell'Europa -per esempio dall'italiana Che Banca! Molti banchieri sono però consapevoli che prima o poi dovranno inserire nel loro mondo l'idea di web 2.0 (l'interazione, ndr), ma non sanno come fare.
Kroener -scherzando dice che ci si può annoiare anche con Facebook- non dà loro troppe speranze: la richiesta basilare del web 2.0 è arrivare al "costo zero". Una banca tradizionale non se lo può permettere. "Bisogna costruirselo su un terreno vergine".
Ancora è presto per dire se Fidor Bank riuscirà a uscire dalla nicchia e quali siano i servizi con cui potrà guadagnare davvero. In passato è stato dimostrato che le innovazioni, oggi ormai indispensabili, sono sempre state introdotte da elementi esterni a quel settore. Si pensi al mercato azionario in Internet o ai sistemi di pagamento Paypal. Per le banche, salire su quei carri comportava oneri quanto mai gravosi.

Clienti che prestano soldi ai clienti
Uno dei servizi più sorprendenti della Fidor è il P2P-Lending, che consente ai clienti di prestarsi soldi. La banca offre una soluzione semplice per i prestiti tra amici. "Noi eseguiamo le transazioni e siamo un socio neutrale in caso di divergenze". L'offerta concerne i clienti che si conoscono realmente. Poi la banca offre un credito anche agli utenti della sua piattaforma che si conoscono solo per via digitale. "In quel caso i profili delle reti sociali hanno un ruolo centrale". Servono, volenti o no, a indicare se quella persona possa essere un prestatore affidabile. "Bisogna dunque riflettere bene prima d'inviare in rete le nostre foto o dare informazioni su di noi a utenti anonimi". Con il P2P-Lending, Fidor trasferisce i rischi del credito ai clienti. Non è la sua offerta dominante, ma non importa. "Non vogliamo imporre nulla ai nostri clienti, siamo solo una piattaforma neutrale".

(articolo di Markus Staedeli, pubblicato sul quotidiano Neue Zuercher Zeitung del 12-12-2010. Traduzione di Rosa a Marca)
 
 
 
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