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Banda larga, proroga di due anni. Anche la Ue è in ritardo sui voucher da 300 euro per famiglie
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Articolo di Anna D'Antuono
12 aprile 2023 14:42
 
Entro il prossimo 20 aprile, al ministro Raffaele Fitto arriveranno le segnalazioni di tutti i progetti del Pnrr che si prevede non saranno completati entro il 2026.
Per non perdere le somme spettanti all’Italia, i progetti più a rischio completamento passeranno, quando da questo cofinanziati, al Piano Nazionale Complementare (Pnc) che prevede un supporto di 29 miliardi ad integrazione dei 191 del Pnrr.
Il motivo è nella “sovranità” del Pnc che, come tale, non prevede scadenze perentorie di cui rendere conto all’Unione Europea.
I progetti più lenti, insomma, verranno spostati dal Pnrr al Pnc senza perdere i finanziamenti Ue pur non rispettando i termini.
Uno dei principali progetti a rischio slittamento riguarda il completamento della rete a banda ultra larga.
La realizzazione della Strategia per la Banda Larga sancita dal Governo Draghi nel 2021 passerebbe quindi dal 2026 al 2028. Essendo i grandi centri già molto avanti con la rete, la proroga colpirebbe le “aree grigie” e le “aree bianche”, e non si tratta di cosa da poco. Le prime constano di 3.881 comuni in cui vivono 25,5 milioni di persone. Nelle seconde rientrano 7.000 comuni e 11 milioni di abitanti, da sempre dimenticati dallo sviluppo delle comunicazioni e del digitale. Basti pensare che numerosi tra questi non dispongono ancora dell’Adsl. Insomma, oltre metà degli abitanti del Paese sarà costretta ad attendere ancora e a sentirsi cittadini diversi rispetto agli altri, limitati nella propria vita lavorativa e personale.
Tipici ritardi burocratici italiani, cui si aggiungono la difficoltà degli operatori nel reperire manodopera qualificata e maggiori costi dell’energia e dei finanziamenti necessari.

Anche l’Unione Europea, però, è in grave ritardo con l’Italia sulle connessioni veloci.
Il decreto per il rilascio dei nuovi voucher pubblici da 300 euro a tutte le famiglie che vogliono passare a internet veloce è stato inviato alla Commissione Europea sugli aiuti di Stato, che però non si è ancora espressa nonostante siano trascorsi oltre sei mesi.
I voucher, ricordiamo, non prevedono limiti di reddito o di Isee e si possono usare per passare ad un’offerta pari ad almeno 30 Megabit al secondo, quindi non solo per la banda ultra larga, con contratti della durata minima di 24 mesi ma sempre con facoltà di cambiare operatore.
Previste anche agevolazioni per attivare pec, servizi cloud, Spid e per cablaggio dei condomini con la fibra ottica. Il plafond disponibile è di 400 milioni.
Per una volta possiamo quindi essere noi a dire all’Ue di sbrigarsi!
 
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