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Google, sentenze sbagliate e istruttorie tardive: la 'sottile vendetta' dei pm sul Garante della privacy
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Articolo di Domenico Murrone
20 maggio 2010 11:25
 
 Due magistrati milanesi consumano una 'sottile vendetta' nei confronti del Garante della privacy. E ora esultano come 'tifosi', stigmatizzando il ritardo con cui Francesco Pizzetti ha aperto un'istruttoria su Google.
I fatti. Il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e il pm Franceso Cajani hanno rappresentato l'accusa nel processo milanese a carico di 4 manager di Google, condannati poi, in primo grado a 6 mesi di reclusione (con pena sospesa), per il video nel quale un ragazzino autistico di Torino, veniva vessato dai compagni di scuola. Video rimasto online per circa due mesi nell'autunno del 2006.
La sentenza dei pm milanesi ha suscitato perplessità diffuse, e lo stesso Garante della privacy l'ha definita tecnicamente sbagliata.
Google intanto è nel mirino delle autorità tedesche per aver carpito e conservato dati personali tramite l'automobile che fotografa le strade delle città di tutto il mondo, per il servizio Google Street view. Il Garante della privacy solo dopo l'ammissione del presunto errore di Google in Germania, annuncia un'istruttoria contro il motore di ricerca.
Il ritardo dell'azione del Garante dà lo spunto ai due magistrati per 'vendicarsi' di Pizzetti.
'Meglio tardi che mai', commentano, 'Ci fa piacere che dopo le parole del 2009 seguano i fatti nel 2010'.
Reazione da tifosi e 'sottile' vendetta? Ma è di tifosi che abbiamo bisogno?
 
 
 
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