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La grande battaglia e le leggi fondamentali della stupidità
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Articolo di Carlo Romeo
14 marzo 2023 8:22
 
 Carlo M. Cipolla è un nome che pesa per chi è inciampato anche casualmente in qualche libro di storia – qualche libro serio di storia – del secolo scorso. Economista, medievista e tanto altro ha insegnato nelle più prestigiose università. Torna alla memoria però di questi tempi per un suo libretto, scritto per sofferto divertimento e diffuso in un primo tempo solo fra gli amici ma oggi quanto mai attuale.

Il titolo è “Allegro ma non troppo”, roba degli anni ‘80 pronta a testimoniare che le cose cambiano molto relativamente. Un esempio? “In tutte le forme di migrazione umana, vi sono forze di attrazione e di spinta”, scrive Cipolla. Abbastanza semplice ma non così comprensibile oggi per tutti, sembrerebbe, trattandosi di forze necessarie a creare il fenomeno delle migrazioni. Un regime feroce per esempio è la forza di spinta, una realtà migliore o presunta tale è invece la forza di attrazione. Mica complicato, appunto, però non tutti sembrano arrivarci.

Quando si parla poi di stupidità, Carlo M. Cipolla si scatena, identificando tre Leggi Fondamentali che forse vale la pena riportare. 

Prima Legge Fondamentale: “Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”.

Seconda L.F.: “La probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona”.

Terza L.F.: “Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per se o addirittura subendo una perdita”.

Ma su questo sanguinosissimo campo di battaglia c’è anche una agguerrita coppia di armigeri che combattono appaiati come i moschettieri o la legione tebana – con altre consistenti differenze peraltro da quest’ultima – ovvero Carlo Fruttero e Franco Lucentini. Trovo Pigi Battista che ne parla magistralmente, quando affronta “La prevalenza del cretino”.

“Quando scrissero La prevalenza del cretino, Fruttero & Lucentini non conoscevano l’epopea del social network. L’avessero conosciuta, non avrebbero parlato più di “prevalenza”, ma di “dittatura universale”. Scrivevano: «Una società che egli si compiace di chiamare “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro. Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui cara) per “realizzarsi”». Avevano in mente la televisione, i giornali, le radio. Non potevano pensare che, tra le “innumeri poltrone” e gli “infiniti interstizi”, il “cretino” avrebbe avuto a disposizione i vertiginosamente vasti spazi della “blogosfera”. Fine della citazione di Pier Luigi Battista.

Non tutto certo è così nella blogosfera ma risulta difficile dargli completamente torto. Sia come sia però – e in questo per una volta non sono d’accordo con lui – la battaglia è ancora aperta, anche se durissima. Non prevalebunt.



 
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