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Informazione e manipolazione politica. Il caso ungherese e la fidelizzazione dei fedeli
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1 febbraio 2024 10:17
 

C’è una vicenda politico-giudiziaria di questi giorni che è diventata lo specchio dell’informazione: l’italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio nelle carceri ungheresi con metodi che violano convenzioni e trattati. La vicenda è nota. La condanna dei metodi è politicamente trasversale, ma con un paio di eccezioni che, non volendo esprimersi apertamente, hanno usato metodi obliqui e distraenti, cercando di trarre vantaggio per la propria parte politica.

Il vicesegretario del partito Lega ha detto che ognuno si amministra la giustizia come crede… grande affermazione di autonomia e sovranismo? Sicuramente per i suoi fedeli che, senza approfondire perché chi smentisce il leader è comunque nemico, non prenderanno mai in considerazione che l’Ungheria dovrebbe rispettare certi crismi che sono quelli che le consentono di essere membro attivo dell’Unione Europea… ah la cattiva Ue, eccola di nuovo.

Il segretario della Lega, nonché ministro Matteo Salvini, ha evocato alcuni fatti del 2017 dove, a suo dire, la signora Salis avrebbe distrutto un gazebo del suo partito. Quindi persona avvezza alla violenza politica e che, giustamente, si merita il trattamento che sta ricevendo in Ungheria e che altrettanto trattamento, se non peggio, dovrebbe ricevere in Italia. L’evocazione del segretario/ministro è falsa: Salis ha subito un processo nel merito e fu assolta per non aver commesso il fatto. Questo il nostro ministro lo sa, ma intanto, essendo parole da lui pronunciate, l’informazione vola, con tanto di filmati che hanno documentato l’assalto del 2017, anche se ovviamente non si vede la Salis.
Smentite da più parti, politiche e legali, ma il messaggio è passato nell’informazione generale, e più che altro tra i fedeli del partito del segretario/ministro. Che, prima di assimilare la smentita del fatto (non dal proprio leader ma dall’informazione stessa) ci metteranno del tempo, e non è detto che alla fine diano più fede alla smentita che all’affermazione del proprio leader.

Quella usata dal segretario/ministro, e dal vicesegretario del suo partito, è una tecnica dell’informazione: l’autorevolezza (specie tra i fedeli) della fonte ha spesso più forza della veridicità della notizia. Con questa tecnica la fidelizzazione di questi fedeli ha registrato un punto in più. 

Ovviamente la vicenda può essere approfondita con diversi aspetti sociologici e psicologici, nonché coi suoi risvolti politici. Valutazioni individuali. 
A noi interessa ribadire su come l'informazione possa essere manipolata, anche a discapito dei diritti fondamentali di chi vi è coinvolto, la Salis nel nostro caso. 

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