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Mi sono iscritta al servizio di posta elettronica nel 1995. Me ne pento ancora
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Articolo di Redazione
15 ottobre 2024 15:27
 
 Di recente ho letto una statistica un po' nauseante. La persona media trascorre circa sei ore e mezza al giorno su Internet, il che significa che, se la tendenza continua, gli studenti delle superiori di oggi trascorreranno circa 17 anni della loro vita online.
Diciassette anni. Sembra un lasso di tempo impossibile.
Non sono certo un purista. Uso e (per lo più) amo Internet. È pieno di informazioni, bellezza e vita. Ma comunque, 17 anni? L'immensità di tutto quel tempo non solleva la domanda: Stiamo sprecando la nostra vita scorrendo le pagine sui nostri telefoni?

Nella seconda puntata della nostra serie Come vivere con il rimpianto, l'autrice Ann Patchett affronta domande simili riflettendo sul suo rapporto con la posta elettronica, che descrive sia come una fonte di gioia sia come "un buco nero in cui scorre il tempo".
A differenza mia, Patchett è in realtà una purista. Non ha un cellulare, non usa i social media e non guarda la televisione. E come autrice di più di una dozzina di libri, direi che ha fatto un uso più significativo del suo tempo sulla terra rispetto alla maggior parte di noi. E tuttavia anche lei resta sveglia fino a tardi la notte a fissare una casella di posta in arrivo che si riempie sempre di più.
Questa tensione tra l'incredibile potenza della tecnologia e la sua incredibile mancanza di attenzione e di tempo è, a mio avviso, un conflitto centrale e inevitabile della vita moderna, spesso discusso sulle pagine di questo giornale.

Ma il saggio di Patchett affronta l'argomento in un modo che sembra sia rinfrescante che personale. Potrebbe essere proprio la spinta di cui hai bisogno per cambiare le tue abitudini su Internet, o quantomeno, potrebbe ispirarti a mettere giù il telefono e invece trascorrere il pomeriggio con uno dei suoi romanzi riccamente immaginati. Non te ne pentirai.

Qui il saggio
Ann Patchett: Mi sono iscritta al servizio di posta elettronica nel 1995. Me ne pento ancora
Cos'era la posta elettronica se non l'opportunità di avere più amici, più amore, più lavoro?


(presentazione di Cornelia Channing su The New York Times del 15/10/2024)

 
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