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Poste Italiane: Raccomandata 1...oppure 2...oppure 3! Milano – Napoli in due giorni è inaccettabile. Denuncia Antitrust e Agcom
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Articolo di Anna D'Antuono
7 aprile 2023 10:32
 
La celerità delle spedizioni ‘1’ di Poste Italiane inizia e termina a Roma. Non sarebbe il momento di coprire l’intero paese? Sui pacchi, invece, c’è concorrenza ed allora si corre.
La storia delle Poste, si sa, viene da lontano. Nascono con l’unico fine di trasportare missive che, nell’era digitale, dovrebbe essere un servizio celere.
Proprio sulla rapidità di alcuni servizi, da anni Poste Italiane punta per attirare la clientela ed aumentare i ricavi. La Raccomandata 1, ad esempio, è divenuta di uso comune. Ma alcuni aspetti, e non di poco conto, non tornano.

Innanzitutto, come molti non sanno, il vero nome della “Raccomandata 1” dovrebbe essere “Raccomandata 1, oppure 2, oppure 3”. Impiegare più giorni per la consegna di una raccomandata dovrebbe essere giustificata solo per quelle poche particolari località difficili da raggiungere, ma così non è.
Nella pagina del sito internet di Poste Italiane, si legge che l’obiettivo del primo tentativo di consegna del servizio è:
^ di un giorno lavorativo successivo a quello di accettazione (J+1). (Tale obiettivo è stato raggiunto nel 91,9% delle spedizioni relative al primo semestre dell’anno 2022).
^ di due giorni lavorativi successivi a quello di accettazione (J+2) nelle località comprese nell’Elenco Comuni recapito a giorni alterni oppure indicate nella Lista tratte Raccomandata 1.
^ di tre giorni lavorativi successivi a quello di accettazione (J+3) se la località di destinazione è presente sia nell’Elenco Comuni recapito a giorni alterni sia nella Lista tratte Raccomandata 1.

Andando a guardare, nella Lista delle tratte, la principale interessata al differimento dei tempi è la Milano-Napoli (e viceversa), dove l’obiettivo di consegna diviene di due giorni lavorativi.
Anche tutti gli altri centri interessati dalla tratta, inclusi i comuni capoluogo di provincia, sono discriminati.
A peggiorare le cose vi è il recapito a giorni alterni in non poche località, modalità che Poste applica anche alla cosiddetta Raccomandata 1. Senza dimenticare che la consegna al sabato è prevista solo nei centri maggiori e nemmeno in tutta la loro estensione.
Possibile che una Raccomandata 1 lungo la tratta Milano - Napoli o viceversa, in un modo digitale, non possa godere della quasi certezza di essere  consegnata il giorno lavorativo successivo?
E dire che per la Raccomandata 1, fino a venti grammi formato standard, il costo (niente affatto modico) ammonta a 7,30 euro che diventano 10,90 con l’avviso di ricevimento.
Eppure da Poste Italiane, nel pubblicizzare la Raccomandata 1, affermano come sia “il metodo ideale per spedire in modo veloce lettere, documenti e comunicazioni fino a 2 Kg”.

Si potrebbero ipotizzare ritardi dovuti ai tempi di percorrenza ed anche magari alla mancanza di personale, ed invece no. La conferma di come si tratti di una precisa scelta aziendale la si trova nel raffronto del servizio consegna pacchi. Difatti in questo caso, trattandosi di servizio ottimamente retribuito e dove c’è concorrenza, “Poste Delivery Express”, ecco che la Tratta Milano-Napoli e non solo viene servita in un giorno appena, fatta eccezione per i Cap disagiati (eccoci!).
La consegna di Poste Delivery Express avviene in 1-4 giorni lavorativi oltre quello di accettazione (esclusi sabato e festivi). Consulta le indicazioni relative alle singole tratte per verificare, associando la Regione di spedizione con il CAP di destinazione, lo specifico obiettivo di consegna previsto per il tuo invio, se superiore al primo giorno lavorativo (J+1).
Consultando i Cap esclusi dalla consegna in un giorno, ci si rende conto che le principali località sono tutte servite celermente. Potere del libero mercato e della conseguente concorrenza.

Tutto ciò è possibile perché la Raccomandata 1 non rientra nel Servizio postale base (universale) ed è quindi offerta in libero mercato ed esclusa dal Contratto di Programma col Ministero dello sviluppo economico che disciplina le modalità di erogazione di tali servizi. Soprattutto è possibile perché il mercato dei pacchi è popolato da numerosi operatori che fanno concorrenza alle Poste.

Insomma, qui c’è lavoro per l’Agcm, dato che quel numero “1” ben esposto è in realtà un po’ troppo disatteso, e per l’AgCom, Autorità Garante per le Comunicazioni, che può sollecitare Poste Italiane a coprire quanto prima, e celermente, l’intero territorio nazionale.
Le denunce sono partite.
 
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