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Rapporto Sky-Rai sul satellite: divorzio annunciato?
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Articolo di Vel
26 giugno 2009 0:00
 
Prima, il 22 aprile, la missiva dell'ad Sky Tom Mockridge per chiedere alla Rai il rinnovo del contratto relativo al bouquet RaiSat (RaiExtra, RaiPremium, RaiCinema, RaiSmash, RaiYoyo) in scadenza il 31 luglio. Un rinnovo a 350 milioni (per sette anni) da confermare entro il 21 maggio e condito dalla permanenza su Sky di tutta l'offerta free presente (RaiUno, RaiDue, RaiTre, Rai4, RaiGulp, RaiStoria, RaiSportPiu' e RaiNews24) e futura (per esempio l'annunciata Rai5). Poi, il 14 maggio, il mandato del cda al direttore generale, Mauro Masi, "a trattare". Poi ancora un incontro tra i boss in Viale Mazzini il 27 maggio. E infine la risposta scritta di Masi a Mockridge del 15 giugno scorso, per bollare come "non accettabile" l'offerta, chiederne (anche se il prezzo dovrebbe farlo chi vende) una nuova "riformulata anche in termini economici", e "rimodulata" su una quota fissa e una variabile che Masi vorrebbe sull'incremento degli abbonati e non sulla media degli stessi. Una missiva in cui il dg auspica anche un "maggiore coinvolgimento nelle politiche di marketing", e uno "specifico posizionamento" nella numerazione dei canali". Una nuova offerta, dunque, ma solo per RaiSat. Si', perche' sul resto della torta Masi vuole tenersi le mani libere. D'altronde - premette il dg nella missiva riferendosi all'articolo 26 - dal contratto di servizio "non deriva alcun obbligo della nostra societa' di cedere a terzi la propria programmazione di servizio pubblico, tanto meno senza adeguato corrispettivo".
Sono trascorsi dieci giorni dalla lettera di Masi a Mockridge, e con la scadenza del contratto che si avvicina stranamente lo scambio epistolare si e' interrotto e tutto tace. Il cda Rai e' in altre faccende affaccendato e non e' chiaro se in casa Murdoch si stiano preparando al piccolo rilancio per la sola RaiSat; al grosso rilancio - servono almeno 150 milioni l'anno - per tutta la "bancarella"; o se invece abbiano deciso semplicemente di declinare l'invito e cambiare fornitore di contenuti. La certezza e' che da questo silenzio traspaiano posizioni lontane, velate da una disponibilita', almeno di facciata, a trattare. Intanto la Rai (con la pubblicita' in frenata) cerca nuovi business e riflette su una possibile offerta pay proprio del bouquet RaiSat, magari sul digitale terrestreà Sky con gli abbonati fermi a quota 4,8 milioni fa un pensierino, dal 2011, al digitale terrestre e riflette su SkyUno, SkyDue e SkyTre. Mediaset se ne sta alla finestra e prepara i palinsesti autunnali. E in casa Tivu' Sat gli inquilini di Mazzini e Cologno si preparano comunque a fare un po' di concorrenza allo "Squalo".
(Gianluca Vacchio - Il Velino

 
 
 
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