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Separazione rete da Telecom a rischio. L'Agcom temporeggia, l'Australia smembra
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Articolo di Domenico Murrone
4 ottobre 2007 0:00
 
Il passaggio di proprieta' di Telecom Italia, con l'ingresso nel capitale della spagnola Telefonica, diventa sempre piu' difficoltoso. Gli ostacoli vengono dal Sudamerica, in particolare dal Brasile, dove Telecom Italia e Telefonica hanno varie partecipazioni in gestori di telefonia mobile e fissa (tra l'altro, controllano i primi due gestori di telefonia mobile, Vivo e Tim Brasil). L'Anatel, l'autorita' tlc brasiliana, sta studiando il quadro complessivo, che e' molto intricato e che coinvolge anche altri attori, dal messicano Slim (Claro) a Portugal Telecom. Di fronte a tanti stranieri, c'e' pure l'esigenza del Governo brasiliano di avere un soggetto nazionale forte. Insomma, e' un bel puzzle, che avra' riflessi anche in Italia.

Entro il 15 novembre, i soci di Telco, la societa' che rilevera' le azioni Telecom Italia da Tronchetti Provera, concluderanno il "trasferimento". Alla luce del puzzle brasiliano, pero', le cose potrebbero cambiare. Telefonica non ha nessuna intenzione di rinunciare ad un ruolo di primo piano in Brasile (mercato in pieno sviluppo) e potrebbe decidere di ridimensionare il suo peso in Telecom Italia, se le condizioni imposte da Anatel fossero penalizzanti.

Questo scenario rimetterebbe in discussione l'assetto azionario dell'ex monopolista, con conseguente ulteriore incertezza per il futuro della rete telefonica italiana, che e' di proprieta' Telecom. Nei giorni scorsi, il presidente dell'Autorita' per le garanzia nelle comunicazioni (Agcom), Corrado Calabro', ha detto: "In attesa che si completi il passaggio del controllo di Telecom Italia al nuovo assetto azionario, e' difficile stimare i tempi necessari all'Autorita' per le comunicazioni per definire una soluzione sull'eventuale separazione funzionale della rete dell'ex monopolista". L'operazione "separazione della rete" ha il fine di dare pari opportunita' a tutti i gestori, stimolando al contempo gli investimenti in banda larga. Se saltasse l'operazione Telco, cosi' come finora definita, l'ammodernamento della rete telefonica italiana potrebbe essere rimandato sine die, con le conseguenze sugli utenti facilmente immaginabili.

E pensare che in Australia, Paese con meno potenziali utenti (gli abitanti sono circa 20 milioni) e molto piu' esteso dell'Italia (7.692.024 km quadrati) il Governo, per favorire la diffusione della banda larga, in un contesto realmente concorrenziale, sta valutando di smembrare la Telstra, l'operatore dominante australiano.
 
 
 
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