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Tv. Il 2009 anno chiave per il passaggio al digitale terrestre
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Articolo di Gianluca Vacchio, il Velino
31 dicembre 2008 0:00
 
Il 2009 per la televisione sara' un anno nel segno del digitale. Satellitare, ma soprattutto terrestre. Dopo la Sardegna, il salto analogico-digitale coinvolgera' altre quattro regioni: in Valle d'Aosta si schiaccera' l'interruttore tra l'11 e il 22 maggio; a luglio tocchera' al Piemonte occidentale; in autunno in Trentino (inclusa la provincia di Belluno); e tra novembre e dicembre nel Lazio e in Campania. Switch off che saranno anticipati da altrettanti switch over (step intermedi che prevedono in queste quattro regioni lo spegnimento solo di RaiDue e ReteQuattro): il 16 febbraio si procedera' in 104 comuni della provincia di Trento e in 12 comuni delle province limitrofe; il 21 aprile tocchera' al Piemonte occidentale e in particolare alle province di Torino e Cuneo; il 16 giugno basta RaiDue e ReteQuattro nel Lazio; e il 15 settembre stessa procedura in Campania. Tra dodici mesi, dunque, circa 20 milioni d'italiani (considerando anche la Sardegna) avranno in casa la tv digitale terrestre. Un enorme parco clienti per pay tv e pay per view nel quale - ad oggi - attingera' solo Mediaset.
Per questo nelle prossime settimane tutti i broadcaster affileranno le armi per prepararsi alla nuova era digitale.
La guerra dello share tra le ammiraglie Rai e Mediaset per l'access prime time o per lo scettro del sabato sera presto sara' il Medioevo. Il futuro e' la guerra delle piattaforme, da combattere a colpi di nanoshare, tesserine e ricchi bouquet. Una guerra cruenta, della quale si e' avuto un piccolo assaggio con la battaglia dell'Iva. A combatterla soprattutto Mediaset, Sky e Rai. Il servizio pubblico cerchera' di stare sul mercato offrendo free contenuti pregiati come i grandi eventi sportivi, fiction di richiamo e il grande intrattenimento. In Viale Mazzini, insomma, continueranno, almeno per un po', a contendere la torta pubblicitaria a Cologno. Mediaset, sempre piu' Major e sempre piu' pronta ad attingere da library e factory fatte in casa, non mollera' il core business della generalista, ma contemporaneamente spingera' sull'acceleratore della tv Premium, quella delle tesserine.
A Sky, infine, il compito di offrire il prodotto piu' prelibato. Decine di canali con offerta tematica a 360 gradi, alta definizione e interattivita'. Una guerra violenta, per assistere alla quale gli italiani si stanno attrezzando con tv a schermo piatto e decoder di ogni tipo. Una guerra che gia' prima di cominciare ha fatto morti e feriti. La7 e' agonizzante sull'ambulanza Telecom che perde (e vende) pezzi; le tv locali non sembrano avere margini di crescita, anzi; e la Iptv, la tv via internet, sembra rimasta nei cavi del telefono: in Italia la vedono in 600 mila. E chissa' se con l'avvento del Digitale terrestre continueranno a farlo.

 
 
 
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