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Contenzioso con Fastweb
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Lettera 
20 dicembre 2014 0:00
 
Spett.le ADUC, in data 18/12/2013 attivavo servizio dati tramite (colloquio via telefono) con l'operatore Fastweb, del servizio ne usufruivo effettivamente dalla data del 31/12/2013 in quanto di ben 3 tecnici che si recarono presso la mia abitazione per l'attivazione soltanto l'ultimo riuscì nell'intento, notai fin da subito che la velocità di navigazione era alquanto lenta, per cui dopo circa 8 mesi decisi di recedere il contratto anche se materialmente di contratto cartaceo e sottoscritto non ne sono stato mai in possesso, contattato successivamente per le motivazioni del recesso l'operatore stesso constatava che effettivamente i Mb che giungevano nella mia abitazione non erano sufficienti per consentirmi una velocità di navigazione decente, lo stesso mi consigliava di attivare qualche servizio con operatore di WiMax. In data 18/8/2014 il servizio Fastweb cessava, successivamente con scadenza 25/9/2014 ricevevo la fattura in allegato per l'importo di ben 167,94 euro, sempre tramite call-center contesto la somma per gli addebiti a mio parere non dovuti, ossia addebito modem, recesso anticipato, il modem non l'hanno voluto in quanto mi veniva riferito che non era da restituire, nella comunicazioni mi viene indicato che il servizio doveva avere come durata 24 mesi, cosa che non mi veniva riferita in fase di colloquio in quanto l'operatore mi comunicava che qualora non fossi soddisfatto del servizio dopo 6 mesi potevo recedere il contratto di cui io materialmente non ne sono mai venuto in possesso. In data 12/12/2014 ricevevo la telefonata dalla RECUS s.p.a con sede in Villorba con cui mi veniva intimato il pagamento entro il 15/12/2014 della somma di 192,32 a fronte dei 167,94 indicati in fattura a seguito di questo comunicavo la mia indisponibilità economica a procedere nei termini di pagamento indicatomi per cui mi veniva concesso di procedere al saldo del secondo loro dovuto entro il 30/12/2014 tramite assegno da spedire tramite racc.1 alla loro sede. Scusandomi se mi sono dilungato troppo nella spiegazione, chiedo un Vs autorevole parere in merito. Grazie
Ettore, da Oristano (OR)

Risposta:
le fatture devono essere o pagate o formalmente respinte con lettera raccomandata di diffida: non e' sufficiente sfogare la propria indignazione al callcenter. Allo stato dei fatti, lei ignori i solleciti informali, almeno fino a che eventualmente le giungano con raccomandata AR, alla quale si fara' valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di diffida:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
Per il prosieguo, legga qui:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
 
 
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