Abbiamo finalmente un dato con una certa ufficialita' sul gettito fiscale del canone Rai col nuovo metodo dell'esazione tramite bolletta energetica: circa 1 miliardo di euro e' stato versato dagli operatori elettrici fino alla fine di agosto. Ce lo dice il Ministero Economia e Finanze, commentando i dati del saldo del settore statale ad agosto del 2016. Se consideriamo che l'obiettivo dell'Agenzia delle Entrate era di arrivare a 2 miliardi (500 milioni in piu' rispetto al gettito 2015), e' probabile che l'obiettivo sara' raggiunto o, male che vada, confermata la raccolta dell'anno precedente con qualche cosina in piu'. Siamo al 50%, ma il miliardo raccolto riguarda i mesi di luglio e agosto, con bollette “canonizzate” spedite solo in quei mesi (in cui molti sono ostici a pagare qualcosa che non siano vacanze) e coi tempi non cortissimi che i gestori elettrici hanno per trasmettere il dovuto al Fisco.
Se sara' come sembra che stia per accadere, complimenti al Governo e al Parlamento, perche' sono riusciti a prendere non pochi evasori che fino ad oggi avevano ignorato il pagamento di questa imposta, visti anche i metodi inurbani, incivili e scarsi che hanno anche utilizzato in questi anni per “scovarli”. Per quanto ci riguarda, da legalitari ed estremisti del diritto quali siamo, i nostri complimenti vanno intesi come un rendere l'onore delle armi all'avversario; nonostante quest'ultimo non abbia mai dimostrato di fare altrettanto nei confronti di chi -come noi- vorrebbe abrogare questo iniquo balzello di piu' che dubbia legittimita'.
Aspettiamo ovviamente i dati definitivi, ma evidenziamo che -piu' che mai- il problema e' e resta politico: deve essere cosi' l'informazione di Stato? Di piu': e' ancora concepibile che uno Stato moderno abbia un'informazione di Stato con “nani e ballerine” -oltre alla “inopportuna” cultura- che dominano per presenza e spese? Certo, viviamo in Italia e non in Usa, ed e' quasi normale che ci siano le polemiche, le denunce e gli scandali per i soldi che girano intorno alla tv e radio di Stato… ma dobbiamo rassegnarci e lasciare sempre spazio ai furbi di varia tacca che troviamo anche in Rai e nella sua gestione?
Noi riproponiamo il problema. Apriamo l'ennesimo dibattito, a cui gia' sappiamo che i diretti interessati -per vari motivi politici e personali- non metteranno mai lingua e/o pensiero. Il nostro punto di partenza e' lo sparuto gruppetto di avventurieri parlamentari che sappiamo condividere il nostro pensiero e le nostre aspirazioni abrogazioniste e liberiste, rispetto al mercato drogato dalla presenza massiccia della piu' grossa radio e tv pagata dallo Stato. Ma nel contempo, alla presenza rarefatta nelle aule parlamentari sappiamo corrisponde il perfetto contrario tra cittadini e contribuenti. E per questo: Andiamo avanti!