Al termine temporale di una offerta sul mio telefono fisso Wind mi ha
aumentato il canone da Euro 14.98 a Euro 19.98. Ho Telefonato al
Servizio Clienti ma la mia richieta di una mitigazione non e' stata
accolta. Vorrei passare ad altro operatore ma sulla fattura di marzo
leggo che in caso di recesso dovrei pagare l'importo di Euro 42.7 per
costi sostenuti da WindTre per la dismissione della linea (vedi all.).
Vorrei sapere se tale richiesta, che condiziona la mia liberta' di
rivolgermi al mercato e, e' legale o e' un escamotage del Gestore per
limitare le decisioni dell'utente e comunque superare le regole della
libera concorrenza, Vi ringrazio sin d'orea per la vs. risposta.
Oierluigi, dalla provincia di LU
Risposta:i costi per la disattivazione del servizio anche in caso di migrazione del numero telefonico non sono dovuti in caso di modifica unilaterale della tariffa a contratto non ancora in scadenza; nel caso, questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con
raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il
Corecom
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.