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Data breach e tentativo di truffa da parte di compagnie telefoniche
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Lettera 
12 marzo 2024 0:00
 
Buon giorno,
dopo aver segnalato un problema tecnico al 190 (mio gestore di connessione casalinga) sto ricevendo da giorni decine e decine di telefonate da operatori che, spacciandosi per l'ufficio tecnico di Vodafone o TIM (come gestore della rete), mi chiedono informazioni generiche per poi dirmi che la connessione attuale ha problemi di centralina, che non possono risolversi subito e che la soluzione è passare ad altro gestore (Wind, TIM...) con conseguente offerta commerciale.
Questo si configura come "data breach" da parte di Vodafone ma anche come ovvia truffa da parte di chi mi chiama.
Ho registrato una delle chiamate e ho fatto già numerose segnalazione al garante nonché al servizio tecnico di Vodafone stessa.
Detto questo, c'è possibilità di agire direttamente, con querela e richiesta danni, magari con la vostra assistenza?
Sto ricevendo numerose telefonate, anche a distanza di pochi minuti, e oltre al contenuto truffaldino questa mi sembra una seria offesa alla mia persona e al mio tempo.
In attesa, un saluto e un ringraziamento per la vostra attività.
Luca

Risposta:
in realtà quello da Lei descritto non configura un caso di databreach posto che non esiste prova che vi sia stato un furto o comunque una diffusione di dati personali non autorizzata causata da Vodafone.
In tema di risarcimento del danno da databreach, inoltre, non vi è una posizione univoca posto che per alcuni la semplice esistenza della violazione legittima la richiesta di danni e l'azione nei confronti della società che non li ha protetti mentre per altri solo se si è in grado di dimostrare il danno ( non configurano un danno le telefonate moleste) si può avere diritto ad un risarcimento oppure ad attivare l'azione.
In qualunque caso ciò che è certo è che l’indennizzo non è automatico occorre che coesistano tutte le seguenti condizioni: 1) una violazione del GDPR; 2)
la presenza di danni materiali o immateriali derivanti da tale violazione e 3) un nesso di causalità tra la violazione e il danno.
Una volta accertata le presenza delle predette condizioni allora andrà risarcito anche il danno immateriale seppur di minima entità.
 
 
 
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