Buongiorno, il 24 marzo è stata effettuata in maniera fraudolenta la
migrazione della linea telefonica+fibra dell'abitazione dei miei
genitori da WindTre a Vodafone, con tanto di chiamata truffaldina
della stessa agenzia che si spacciava per WindTre e avvisava che
purtroppo il costo dell'abbonamento sarebbe raddoppiato da lì a
pochi giorni. Effettuato il recesso anticipato con PEC e anche
sentendo il servizio assistenza Vodafone, entro i 14 giorni (in
realtà dopo 4-5gg), ho forse mancato di diffidare Vodafone da
procedere con l'attivazione del contratto pensando bastasse il
recesso. Ho così perso le condizioni del precedente contratto con
Wind e ho dovuto poi riattivarlo come nuovo contratto non appena
ricevuto il codice di migrazione da Vodafone.
Fortunatamente non è stata accettato in automatico dalla banca dei
miei genitori l'addebito sul conto per i pagamenti.
Inoltre ho seguito la procedura sul sito di Vodafone per la
restituzione del modem/router ancora imballato tramite il loro
corriere.
Tutto ok nel rientro in WindTre senonché qualche giorno fa arriva ai
miei genitori una richiesta di pagamento del deposito cauzionale che
fortunatamente non viene sottratto in automatico non avendo fornito
alcuna carta di credito né autorizzato addebito diretto su conto
bancario.
Ora per prevenire problemi che potrebbero crearsi suppongo dovrei
diffidare Vodafone tramite PEC dal procedere in tal senso, essendomi
avvalso del diritto di ripensamento entro i 14gg come da normativa.
Vi chiedo se è corretto o se posso semplicemente ignorare tale
richiesta che vi allego.
Nel caso io debba fare qualcosa vi chiedo indicazioni almeno di
massima su come esprimermi nei confronti di Vodafone, grazie
Emanuele, dalla provincia di GE
Risposta:innanzitutto se la richiesta non è pervenuta tramite racc.ta a/r o PEC, puo ignorarla.
In caso contrario se ha effettuato il recesso entro i 14 giorni nulla deve pagare, poichè il recesso da un contratto equivale al divieto di procedere con l'attivazione.
Quindi questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.